Azioni intelligenza artificiale: le società privilegiate e i futuri sviluppi
Come investire nel megatrend dell’intelligenza artificiale? Le aziende più innovative e quelle che possono essere già in vantaggio.
In queste ultime settimane l’intelligenza artificiale sta diventando una tendenza piuttosto popolare su internet a causa delle incredibili capacità dimostrate dal chatbot di OpenAI-Microsoft ChatGPT. Questo ha catalizzato l’interesse su un tema che era già estremamente innovativo anche se non vi era ancora nessuna prova tangibile della sua utilità nella vita quotidiana.
Adesso, invece, le persone di tutto il mondo hanno potuto “toccare con mano” i benefici dell’IA grazie alle dimostrazioni, ben pubblicizzate, di ChatGPT. In sostanza, il sofisticato software consente di apprendere un testo digitato, anche complesso, e restituire una risposta corretta e articolata.
Qual è il suo funzionamento?
Il chatbot utilizza un modello definito Large Language Model, un sistema di elaborazione del linguaggio che consente di “conversare” con il PC nel modo più naturale possibile. Il software capisce le domande e genera risposte con una fluidità incredibile tanto da sembrare del tutto simile ad un umano.
Per il resto il programma utilizza la velocità di ricerca del browser per scannerizzare pagine, siti web e molto altro ancora generando così una risposta coerente e precisa, il tutto in una frazione di secondo.
Chi è al passo con questa tecnologia?
Non stupisce che i primi fautori di una soluzione così innovativa siano proprio due giganti dell’informatica come Microsoft e Google (Alphabet). La prima, che ha finanziato OpenAI - la società che ha creato ChatGPT - è allo studio da anni per cercare di lanciare un chatbot intelligente che possa risultare utile ai sempre più numerosi utilizzatori dei suoi servizi. Inoltre, visto lo straordinario successo di ChatGPT, lo scorso 10 gennaio Microsoft ha deciso di investire altri $10 miliardi in OpenAI in modo da accelerare la ricerca in questo campo e offrire così soluzioni ancora più innovative nei prossimi anni.
Google (Alphabet) ha approfittato del successo altrui per inaugurare la sua tecnologia proprietaria nel campo dell’IA che ha denominato Bard. Il software è analogo a quello del suo concorrente ma apre a prospettive molto più rosee per il gigante di Mountain View. Infatti, dati alla mano, oltre il 90% delle ricerche online passa attraverso Google Search che diventerebbe dunque un catalizzatore estremamente potente di questa tecnologia verso gli utenti del web incrementando in modo esponenziale i ricavi pubblicitari.
La leva di Google sarà dunque quella di implementare Bard a tal punto da includerlo nella normale ricerca online rendendo quest’ultima più precisa ed esaustiva.
Tuttavia, la prima prova pubblica di Bard non è stata delle migliori con il chatbot che ha sbagliato a rispondere ad alcune domande relative al telescopio spaziale James Webb. Questo ha portato le azioni di Alphabet a perdere fino al 9% alzando molte critiche interne relative alla fretta di lanciare un prodotto non ben collaudato.
Detto questo, risulta chiaro come per accedere a questa tecnologia sofisticatissima siano necessari ingenti finanziamenti e un apparato tecnico molto avanzato, prerogative queste che sono limitate ad un ristretto gruppo di attori economici.
Infatti, Microsoft e Alphabet sono solo la punta dell’iceberg. Nelle scorse settimane moltissime altre società del campo tecnologico-informatico hanno annunciato il rilascio nei prossimi mesi di chatbot simili a quelli già presentati. Alibaba sembra essere sulla buona strada per implementare le funzioni offerte dall’intelligenza artificiale e includerle nelle sue piattaforme di e-commerce. Tuttavia, la lista degli interessati al mondo dell’IA si fa sempre più lunga comprendendo anche Amazon, Salesforce, IBM, Baidu, Tencent e Meta Platforms.
Su quali azioni puntare?
L’IA necessita non solo di sistemi necessari alla sua implementazione ma anche di dispositivi hardware in grado di offrire le elevate potenze di calcolo necessarie al funzionamento di questa tecnologia. Per questo motivo, i titoli più privilegiati non saranno solo quelli in grado di offrire soluzioni facilmente fruibili agli utenti ma anche quelli che forniranno l’effettiva conoscenza tecnica per lo sviluppo dell’IA.
Di conseguenza, i produttori di chip e schede grafiche NVIDIA e AMD sono ben posizionati per cavalcare al meglio la rivoluzione dell’IA grazie agli ingenti investimenti effettuati negli ultimi anni verso questo settore. Questi attori economici saranno fondamentali per i successivi sviluppi della tecnologia e potrebbero divenire molto apprezzati in futuro proprio per il know-how avanzato nel settore. Altri titoli candidati per un ruolo di primo piano in questo campo sono STMicroelectronics e la tedesca Infineon specializzate entrambe nel campo dei semiconduttori.
Nonostante ciò, crediamo che anche le società che utilizzeranno l’IA all’interno della loro gamma di prodotti e servizi potranno beneficiare dagli innumerevoli vantaggi dati da questa innovazione. Gli sviluppi all’interno di giganti tech ben noti (Amazon, Alibaba, Alphabet, Microsoft) non devono oscurare però le possibilità offerte da società emergenti come Palantir Technologies, attiva nella gestione e nell’analisi dei dati tramite l’utilizzo di tecnologie basate sull’IA o Mobileye Global, spin-off di Intel focalizzata nello sviluppo di sistemi di guida autonoma.
Quali sono gli sviluppi futuri?
L’intelligenza artificiale si è dimostrata una realtà più tangibile di quanto molti pensassero. Le frontiere di questa nuova tecnologia sono pressoché inimmaginabili e le applicazioni vastissime. Molti credono che l’IA potrebbe risultare utilissima non solo sul web ma anche in molti altri campi quali l’educazione, la medicina e la finanza.
Proprio in quest’ultimo settore non sono mancati i tentativi di far costruire dai chatbot strategie di trading o di investimento con risultati apprezzabili ma non tali da sostituire completamente un uomo. D’altra parte, l’intelligenza artificiale viene già ampiamente utilizzata nel campo finanziario da moltissimi investitori istituzionali.
L’asset manager BlackRock, ad esempio, utilizza il suo sistema Aladdin per aiutare gli esseri umani nelle proprie scelte di investimento. Quest’ultimo è una rete interconnessa di supercomputer sparsi per il mondo che analizzano un enorme mole di dati, restituendo così utili informazioni ai manager finanziari.
Anche nel trading l’IA è sempre più preponderante. In particolare, le strategie basate sull’High Frequency Trading (HFT) necessitano di complessi software guidati dall’IA per immettere enormi quantità di ordini del tipo “esegui o cancella”. Questa pratica, al limite della legalità, permette di indurre una direzione nel mercato così da approfittare del repentino cambio di prezzo per comprare e/o vendere lucrando su margini estremamente esigui, molto spesso anche pochi centesimi.
Di conseguenza, l’intelligenza artificiale è in un certo senso già tra noi anche se fino ad ora era rimasta poco visibile. Rimane difficile prevedere una chiara direzione per il futuro di questa tecnologia anche se sicuramente si evolverà fino a diventare sempre più presente nelle nostre vite quotidiane.
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