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Azimut, titolo a ribasso. Lascia l'Ad: Sergio Albarelli rassegna le dimissioni

Le azioni Azimut corrono a ribasso a Piazza Affari. Il titolo sconta le dimissioni dell'Amministratore delegato e Direttore generale del gruppo, che a partire dal 25 gennaio sarà fuori dall'azienda, Motivazioni, ha reso noto lo stesso, legate ad una scelta personale. Buonuscita da 933 mila euro.

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Azimut accelera a ribasso, portandosi in area 10,20 euro per azione, in calo del 5,4%. Il titolo, che quotava su tali livelli nel dicembre 2012, ha perso rispetto ai massimi di gennaio 2018 (oltre i 19 euro per azione) il 45% del proprio valore.

A pesare negativamente sul colosso del risparmio gestito italiano sono state le dimissioni dell’Amministratore delegato e direttore generale, Sergio Albarelli. Una scelta, ha reso noto lo stesso, di carattere “personale, in pieno accordo con gli organi sociali”, che avrà effetto a partire dal prossimo 25 gennaio.

Albarelli, sul quale grava attualmente un patto di non concorrenza, otterrà una buonuscita di 933.000 euro (700 mila, a titolo di retribuzione, emolumenti, ratei e competenze di fine rapporto; 233 mila, relativi alla risoluzione consensuale dei rapporti di amministratore).

Fino al momento della nomina del nuovo Ceo (l’assemblea di Azimut delibererà nell’aprile 2019), l’azienda "conferma e rafforza ulteriormente le deleghe già attribuite ai componenti del Consiglio di Amministrazione per consentire la gestione ordinaria e straordinaria del gruppo".

Per ora, il board ha cooptato per Gabriele Blei (Head of Business Development and Investor Relations) in veste di amministratore.

"Il percorso svolto in Azimut è stato un percorso di successo, che ha visto nascere oltre 60 progetti di ammodernamento dei processi interni e di introduzione di nuovi” ha commentato Albarelli, secondo il quale l'attività d negli ultimi anni “doterà il gruppo entro luglio 2019 di uno dei più avanzati sistemi informatici, in grado di garantire un servizio ancora più efficiente sia verso la clientela, che verso la rete distributiva”.

Relativamente ai numeri, dall'ottobre 2016 ad oggi le masse gestite e amministrate dal gruppo Azimut sono passate da 42 a 52 miliardi, “con oltre 11 miliardi di raccolta netta, di cui 7 all'estero".

Albarelli ha quindi ringraziato il presidente Pietro Giuliani "per l'opportunità offerta” e tutto il team manageriale “che ha contribuito quotidianamente a costruire ed impostare le solide basi per il futuro di Azimut".

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