Deutsche Bank: tornano ipotesi di fusione con Commerzbank entro metà 2019. Azioni giù. Domani la trimestrale
Titolo Deutsche Bank in calo del 7% a Francoforte; domani i risultati dell'ultimo trimestre 2018. Azioni Commerzbank giù del 7%. Tornano ipotesi di M&A tra i due istituti. Governo tedesco favorevole al consolidamento.
Deutsche Bank torna a parlare di possibile fusione con la rivale Commerzbank entro la metà del 2019. E i titoli scivolano a ribasso a Francoforte: la prima, lasciandosi indietro a Francoforte circa il 5%; la seconda, arrivando a cedere oltre il 7%.
Secondo fonti anonime, il Governo tedesco avrebbe già negoziato un accordo per avviare la banca verso un processo di ristrutturazione, che includerebbe, tra le altre, l’operazione di M&A.
Mentre l’istituto non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla potenziale fusione, il ministro delle finanze, Peter Altmaier, ha dichiarato di voler dare "supporto politico" a Deutsche Bank nel suo percorso di ripresa. "Deutsche Bank ha subìto alcune battute d'arresto in passato, ma è fondamentalmente solida” ha commentato.
Deutsche Bank - Commerzbank: opzione fusione entro metà 2019
Alla domanda sull'idea di una fusione tra Deutsche Bank e Commerzbank, il ministro non si è espresso, aggiungendo però che il governo tedesco ha un vivo interesse nel vedere le due banche raggiungere una certa stabilità: "(Una fusione) è qualcosa che deve essere considerato in primo luogo dalle banche e dalle società interessate. Siamo un'economia di mercato e rispettiamo le decisioni prese dalle singole aziende", ha affermato.
Entrati ormai nel vivo del periodo di trimestrali, venerdì, domani, toccherà a Deutsche Bank svelare i risultati dell’ultimo periodo di 2018. Nel terzo trimestre, la banca aveva registrato un utile netto di 229 milioni di euro, superiore ai 149 milioni di euro attesi dagli analisti, ma inferiore del 65% a quanto l’istituto aveva previsto un anno fa.
A partire dall’aprile 2018, sotto la guida del nuovo amministratore delegato, Christian Sewing, l'istituto ha compiuto vari sforzi per risanare la propria struttura, con l’obiettivo di rendere Deutsche Bank all'altezza dei suoi standard.
Deutsche Bank, non solo riciclaggio. Titolo resta debole
Per il colosso finanziario non è però periodo facile: la scorsa settimana la Federal Reserve americana ha riaperto il fascicolo che vede il coinvolgimento di Deutsche Bank nello scandalo riciclaggio che ha travolto la danese Danske Bank, riportando in auge una vicenda dello scorso novembre.
L’accusa mossa dall’istituto americano è la medesima di allora: il ruolo ricoperto dal colosso tedesco all’interno della vicenda di riciclaggio che ha coinvolto la danese Danske Bank. Secondo le accuse, Deutsche Bank avrebbe gestito 150 miliardi di fondi sospetti (per gran parte di provenienza russa), finiti poi nelle casse estoni di Danske Bank.
Il gruppo ha negato qualsiasi tipo di coinvolgimento e ha ripetuto che non esiste al momento alcuna prova di illecito a carico suo, ma ha confermato di aver ricevuto una serie di richieste di informazioni da parte delle autorità di regolamentazione.
Già nel 2017, la Fed aveva multato Deutsche Bank a pagare poco meno di $700 milioni con l’accusa di aver condotto controlli troppo deboli sulle questioni legate al riciclaggio di denaro preveniente dalla Russia.
Sempre lo scorso novembre, Deutsche Bank era finita nuovamente sotto accusa per aver girato denaro senza verificare provenienza e destinazione, all’interno della vicenda Panama Papers.
A settembre anche la BaFin, il regolatore tedesco, aveva ordinato all’istituto tedesco di fare di più per incrementare i controlli sul rigiro di fondi e sul contrasto al "finanziamento del terrorismo”.
Sebbene da inizio anno le azioni del gruppo abbiano registrato un movimento a rialzo nell’ordine del +13%, tale variazione è ancora molto marginale se confrontata alla perdita superiore al 50% registrata lo scorso anno.
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