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Fiat Chrysler recupera terreno e, dopo una mattinata di ribassi nell’ordine del 3%, torna al di sopra della soglia dei 14,20 euro per azione. A trionfare è però la volatilità, con il titolo che a due ore dalla chiusura delle contrattazioni torna a -2%.
Ad infondere positività sulla casa automobilistica, i margini superiori alle attese e la possibile distribuzione di una cedola straordinaria successiva alla cessione di Magneti Marelli.
Il gruppo ha annunciato oggi i propri risultati del penultimo trimestre 2018: i ricavi netti del terzo periodo si sono attestati a 28,771 miliardi, in rialzo del 9% anno su anno; l’Ebit aggiustato si è fermato a 1,995 miliardi, a +13%; infine, positivo l’utile netto adjusted, che ha toccato 1,396 miliardi, dai 922 milioni precedenti.
La società ha però rivisto in deciso ribasso gli obiettivi di liquidità netta industriale per fine anno, portandola a 1,5-2 miliardi dai precedenti 3 miliardi. Confermati invece i target operativi su ricavi e margini.
A sostenere i numeri di FCA sono stati i traffici attribuiti all'area Nafta, che nel terzo trimestre ha totalizzato margini record a 1,9 miliardi, pari al 10,2%. L’area Latam è cresciuta del 41%, quella Apac è calata con la Cina, mentre la zona Emea è stata rallentata dalle nuove normative sulle emissioni di gas, che, in generale, hanno pesato sui livelli di vendita di tutti i produttori di auto.
Maserati, intanto, continua a perdere terreno a seguito della diminuzione dei volumi.
Il gruppo ha inoltre comunicato che, a seguito della cessione di Magneti Marelli, sarà possibile distribuire una cedola straordinaria per complessivi 2 miliardi. Non solo: sempre secondo le stime di FCA, nella primavera 2019 il gruppo distribuirà un dividendo ordinario pari al 20% dell'utile.