Huawei nella blacklist Usa: accelera la corsa al 5G. Guerra commerciale? Un diversivo
Huawei nella lista nera degli Stati Uniti: mina la sicurezza nazionale. Sanzioni per appropriazione di tecnologia. Disappunto dal colosso tech cinese: Usa indietro nella corsa al 5G. Mnuchin tornerà in Cina per nuovi colloqui
Huawei nella lista nera dell’amministrazione federale a stelle e strisce. Il colosso della tecnologia cinese sarà chiamato a pagare severe sanzioni per violazione ed appropriazione indebita di tecnologia.
Il tutto, mentre il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, rassicura i mercati confermando che “presto" si recherà in Cina "per ulteriori colloqui” dopo i negoziati “molto costruttivi” della scorsa settimana.
Huawei in lista nera: Ross, il braccio di Trump
Il Dipartimento del Commercio ha reso noto che aggiungerà Huawei Technologies ed altre 70 affiliate alla sua "Entity List", una mossa che vieta all'azienda l'acquisizione di componenti e tecnologie da parte di compagnie statunitensi senza l'approvazione del governo.
Secondo quanto dichiarato dal segretario al Commercio, Wilbur Ross, presidente Donald Trump avrebbe appoggiato da subito la decisione di "impedire che la tecnologia americana venga utilizzata da realtà di proprietà straniera, in modi che potenzialmente minano gli interessi di sicurezza nazionale e di politica estera statunitense".
Dal canto opposto, nelle scorse ore Trump ha firmato un ordine esecutivo che impedisce alle società statunitensi di utilizzare apparecchiature di telecomunicazione realizzate da aziende ritenute a rischio per la sicurezza nazionale. Sebbene l’ordine non indicasse alcun Paese o azienda specifica, per fugare ogni eventuale dubbio i funzionari americani hanno provveduto ad etichettare Huawei come una "minaccia", facendo pressione sulle nazioni alleate affinché anch’esse non permettessero l’utilizzo di apparecchiature Huawei nelle reti 5G di prossima generazione.
Huawei: pronta ad impegnarsi. Usa contro loro stessi
Non si è fatta attendere la reazione di Huawei che, percependo nell’azione del Tycoon un tentativo di boicottaggio, ha ribadito che i suoi prodotti non rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale a stelle e strisce, e che anzi l’azienda è "pronta e disponibile ad impegnarsi col governo degli Stati Uniti per proporre in essere misure efficaci a garantire la sicurezza del prodotto".
Secondo il colosso della tecnologia cinese, vietare l’accesso di Huawei nel mercato statunitense "limiterebbe gli Stati Uniti alla scelta di alternative inferiori ma più costose, cosa che per gli Usa genererebbe ritardi nella distribuzione 5G, danneggiando i soli interessi delle aziende e dei consumatori statunitensi".
Guerra commerciale: tra fatti e parole
All’apertura delle borse asiatiche, alcuni dei principali fornitori di Huawei in Cina hanno subito ingenti perdite; è il caso di Luxshare Precision Industry in calo del 6,1%.
Nel tentativo di rincuorare i mercati, bloccando il deflusso di capitali dal mercato dell’equity, Trump ha negato che i colloqui con la Cina siano arrivati ad un punto morto, e che anzi l’amministrazione resti oggi ottimista circa la possibilità di un accordo. Trump ha anche apostrofato come "straordinaria" la propria relazione col presidente cinese, Xi Jinping, col quale ha in programma un incontro nel corso del prossimo G20 in Giappone il prossimo mese.
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