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Pirelli peggior titolo di giornata a Piazza Affari, in calo dell'1,5%.
Dopo un avvio di seduta neutrale per i listini europei e stabile per il paniere italiano (+0,2%), il gruppo degli pneumatici ha scontato negativamente il downgrade di JP Morgan, che ha tagliato il merito da overweight a neutral, con un target price a 7 euro; il target precedente si attestava a 8,8 euro per azione.
Secondo quanto reso noto dalla banca americana, a monte dalla revisione di Pirelli stanno le difficoltà registrate dal comparto auto sul finire del 2018, che si ripercuoteranno nel primo semestre 2019. La debolezza del settore ha duplice natura: da un lato, la politica commerciale di Donald Trump, che ha utilizzato l’arma dei dazi sul settore auto come minaccia all’Europa (lo scorso maggio l'amministrazione Trump ha avviato un'investigazione sull’import di veicoli a motore e componenti auto per valutare se questi possano mettere a rischio la sicurezza nazionale); dall’altro, i nuovi parametri per le emissioni di CO2 definiti dall’europarlamento, volti a spingere l’utilizzo di auto elettriche o ibride.
Rispetto ai massimi di gennaio 2018, il titolo ha perso sul mercato oltre il 28%, muovendosi a cavallo dei 5,60 euro per azione. Da metà agosto, quando l’invettiva di Trump si è fatta più intensa, le azioni Pirelli hanno lasciato indietro il 26% della propria capitalizzazione.
Oltre a Pirelli, a finire nel mirino di JP Morgan sono state anche Nokian, Michelin e Gestamp: l’istituto a stelle e strisce ha intimato agli investitori di rimanere cauti sul comparto auto fino a quando non saranno chiari gli effetti dei recenti annunci sulla produzione globale.