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Torna a calare il settore della tecnologia americana e, con esso, alcuni nomi celebri del comparto. Con un ribasso oltre quota -2,5%, Apple torna a testare oggi i minimi di maggio 2018, sotto al livello di 170 dollari per azione. Aggravando una situazione già negativa e in un giorno in cui anche l'indice tecnologico Nasdaq riversa in rosso (-1% circa sul quale impatta il segno meno di Amazon), le azioni del colosso di Cupertino sono arrivate a perdere, da inizio ottobre, il 28% del proprio valore.
Dopo il bando diramato negli scorsi giorni dalla Cina, che ha vietato la vendita di quasi tutti i modelli di iPhone sul mercato (quelli dal 6s all’X violerebbero, a detta di Qualcomm, alcune regole sui brevetti), Apple starebbe ora cercando di correre ai ripari.
La battaglia legale tra Apple e Qualcomm non è nuova: secondo l’azienda americana delle soluzioni tecnologiche in mobilità, il gruppo della mela morsicata avrebbe pagato un prezzo non congruo per l’utilizzo di alcuni brevetti sui propri smartphone.
Secondo quanto riportato da Bloomberg, il gruppo di Tim Cook avrebbe inviato una nota dai toni preoccupati: “Obblighi irragionevoli che costeranno caro a tutti” ha commentato in nota Apple.
Nel frattempo, Cupertino ha avviato un piano di aggiornamento dei software installati sugli smartphone banditi da Pechino, con l’intento di provare ad aggirare il divieto di vendita. La vera sfida per il gruppo è però un’altra.
Qualcomm ha confermato ieri di aver contattato il tribunale di Fuzhou spingendolo a tradurre in pratica la sentenza emessa negli scorsi giorni. Apple ha infatti dichiarato che non ritirerà i modelli in circolazione, dall’iPhone 6s all’iPhone X, sino alla pronuncia della sentenza di ultimo grado.
La relazione si complica se si guarda però agli investimenti futuri: a fronte delle recenti tensioni, Cupertino starebbe valutando di progettare internamente i propri modem, adatti alla nuova connettività di tipo 5G. Il 5G a firma Apple, atteso in arrivo sul mercato nel 2020, un anno dopo alla scadenza prevista da Huawei e Samsung (2019), avrebbe infatti dovuto fare affidamento sul proprio partner di soluzioni tecnologiche di fiducia.
Il nome? Inutile a dirsi…