Vai al contenuto

I CFD sono strumenti complessi ad alto rischio di perdita di capitale dovuto alla leva. 74% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro a causa delle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valutate se potete permettervi di correre l’elevato rischio di perdere il vostro denaro. Le opzioni e i certificati sono strumenti finanziari complessi ad alto rischio di perdita di capitale. Il vostro capitale è a rischio. I CFD sono strumenti complessi ad alto rischio di perdita di capitale dovuto alla leva. 74% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro a causa delle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valutate se potete permettervi di correre l’elevato rischio di perdere il vostro denaro. Le opzioni e i certificati turbo sono strumenti finanziari complessi ad alto rischio di perdita di capitale. Il vostro capitale è a rischio.

Unicredit, utili sotto le attese. Rivisti target 2019 ed esposizione ai Btp

Il titolo apre in negativo a sul listino di Milano. Utile netto dei primi nove mesi sotto le attese. Aggiornati gli obiettivi di ricavo per l’anno 2019. Pesano le sanzioni statunitensi all'Iran e le svalutazioni. Cet1 a 12,11%. Obiettivo 2019: ridurre l'esposizione ai Btp, portandoli a scadenza.

Unicredit
Fonte Bloomberg

Utile netto dei primi nove mesi sotto le attese ed aggiornamento del target sui ricavi per l’anno 2019. Confermata invece la politica sui dividendi. A pesare sui risultati del gruppo, l’adozione di un approccio “estremamente prudente sulla Turchia e sul trading”. Tra gli obiettivi, la riduzione dell'impatto dei Btp sul patrimonio bancario.

Si apre con un ribasso del 2% circa la giornata a Piazza Affari diUniCredit, il secondo gruppo bancario italiano che in prima mattinata ha pubblicato i dati dell’ultimo periodo.

L'istituto ha concluso il terzo trimestre con un utile netto da 29 milioni, numero inferiore rispetto al potenziale della banca. Sul risultato è pesata la chiusure della causa da 740 milioni con le autorità fiscali negli Stati Uniti e la svalutazione da 846 milioni della quota nella società turca, Yupi Kredi. Unicredit ha inoltre incrementato gli accantonamenti per le sanzioni americane in fase di liquidazione. Secondo quando dichiarato dal Ceo, Jean-Pierre Mustier, l’istituto punta a raggiungere un accordo con le autorità Usa sulle sanzioni all'Iran entro il primo trimestre del prossimo anno.

L'utile rettificato si è attestato a 875 milioni, in crescita del 4,8% rispetto al dato dello scorso anno, ma inferiore ai 907 milioni di euro attesi dal mercato.

L'istituto ha rivisto il target di ricavi per l'esercizio in corso portandolo dai precedenti 20,1 miliardi agli attuali 19,7 miliardi; contestualmente, ha abbassato le stime sui costi, sotto gli 11 miliardi inizialmente previsti. UniCredit ha quindi aggiornato i target del piano Transform 2019 alla luce di un contesto macroeconomico più difficile.

Quanto agli utili, il gruppo ha comunicato per la prima volta l'obiettivo 2018, con profitti superiori a 2,8 miliardi e sopra i 3,6 miliardi su basi rettificate; confermato l’utile per il 2019, a 4,7 miliardi.

Unicredit: Cet1 al 12,11%. Riduzione dell'impatto dei Btp

A seguito della promozione da parte dell’Autorità bancaria europea (Eba) ed in vista degli stress test della Bce, il focus si è portato sui livelli di solidità patrimoniale: il coefficiente Cet1 si è attestato al 12,11% su basi fully loaded, superiore rispetto alla soglia designata per l’Italia, pari al 10,5%. A tendere, il target di Cet1 si attesta al 12%.

In crescita il margine di intermediazione, a 4,8 miliardi annui (+2%); gli interessi netti nel terzo trimestre si sono portati a 2,76 miliardi (+7,2%); le commissioni, a 1,6 miliardi (+2,5%).

Calano invece i costi operativi, scesi del 7,7% a 2,6 miliardi.

In un’ottica di consolidamento patrimoniale, pur non temendo impatti sostanziali dal contesto economico sul futuro, Unicredit ha dichiarato di puntare alla riduzione dell’impatto dei Btp sul Cet1, portandolo al 35% entro la fine del 2019.

Secondo quanto comunicato dall’azienda, inoltre, tutte le società del gruppo dovranno diventare realtà autofinanziate, mentre verranno ridotte al minimo le esposizioni infragruppo.

Queste informazioni sono state preparate da IG Markets Limited e IG Europe GmbH (di seguito "IG"). Oltre alla liberatoria riportata di seguito, il materiale presente in questa pagina non contiene uno storico dei nostri prezzi di trading, né alcuna offerta o incentivo a operare nell’ambito di qualsiasi strumento finanziario. IG declina ogni responsabilità per l’uso che potrà essere fatto di tali commenti e per le conseguenze che ne potrebbero derivare. Non forniamo nessuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o la completezza delle presenti informazioni, di conseguenza, chiunque agisca in base ad esse, lo fa interamente a proprio rischio e pericolo. Eventuali ricerche fornite non intendono rispondere alle esigenze o agli obiettivi di investimento di un soggetto in particolare e non sono state condotte in base ai requisiti legali previsti per una ricerca finanziaria indipendente e, pertanto, devono essere considerate come una comunicazione di ambito marketing. Anche se non siamo sottoposti ad alcuna limitazione specifica rispetto alla negoziazione sulla base delle nostre stesse raccomandazioni, non cerchiamo di trarne vantaggio prima che queste vengano fornite ai nostri clienti. Vi invitiamo a prendere visione della liberatoria completa sulle nostre ricerche non indipendenti e del riassunto trimestrale.