Azioni TIM: arriva la controfferta di CDP e Macquarie. Titolo a +2,4%
La cordata formata da CDP Equity e Macquarie ha presentato una nuova proposta per la costituenda NetCo che comprenderà la rete di fibra ottica e la partecipazione in Sparkle.
Il caso
Ieri sera è stato convocato un Consiglio di Amministrazione straordinario da parte di CDP (Cassa Depositi e Prestiti) per proporre un’offerta rivale rispetto a quella di KKR con obiettivo l’infrastruttura di fibra ottica di Telecom Italia.
I dettagli della proposta sono vaghi anche se la scadenza è fissata entro il 31 marzo 2023. La decisione di CDP e Macquarie è quindi un’alternativa a quella di KKR che ad inizio febbraio aveva proposto cica €20 miliardi anche se la scadenza di quest’ultima è stata prorogata fino al 24 marzo.
I vertici di TIM hanno ricevuto l’offerta che sarà valutata con attenzione e portata all’attenzione del CdA della società già entro il 15 marzo o in un’altra data ancora non nota.
Le proposte
Di conseguenza ora sembra che il dossier sulla rete di Telecom Italia si stia avvicinando ad una conclusione. Sul piatto rimangono due proposte quella di KKR e quella di CDP/Macquarie.
La prima, da parte del fondo americano, valuta la rete a circa €20 miliardi (€8 miliardi di debito e €10 miliardi di capitale azionario) oltre a un earn-out - un pagamento aggiuntivo - di €2 miliardi rilasciati però solo una volta rispettate alcune specifiche condizioni.
La nuova proposta di CDP/Macquarie, invece, sarebbe leggermente migliorativa offrendo circa €10,3 miliardi di equity per un importo totale superiore ai €20 miliardi.
Il nodo Vivendi
La decisione risolutiva spetta ora al CdA di TIM nonostante rimanga ancora l’incognita da parte del più grande azionista della Telco italiana, il conglomerato francese Vivendi. La società francese valuta la rete di TIM a €31 miliardi, valore ben lontano dalle attuali offerte ricevute.
Di conseguenza, un eventuale veto di Vivendi su una vendita ad un prezzo inferiore alle sue aspettative potrebbe portare la questione in assemblea con ulteriori risvolti di difficile previsione. Nonostante ciò, la società francese difficilmente venderà la propria partecipazione senza un eventuale clausola che potrebbe prevedere un pagamento aggiuntivo per la sua quota.
Le previsioni
Dal nostro punto di vista la complicata questione sulla rete di TIM potrebbe avviarsi verso le battute finali guidata dalla ferma volontà di concludere il dossier da parte del Governo e degli attori in gioco. Il lancio di una seconda offerta potrebbe avviare le trattative finali tra i vari azionisti della società una volta che i vertici di TIM decideranno in merito.
Sul piano grafico, le quotazioni sono in forte rialzo, aprendo oggi con un gap-up a €0,3231 (chiusura di venerdì a €0,3099). Il trend positivo è confermato anche dalla performance a partire da inizio anno che segna un +47%. Le prospettive rimangono quindi ottimistiche con un break-out oltre il picco di oggi a €0,3282 che potrebbe innescare un’ulteriore accelerazione fino a €0,3498, massimo del 25 marzo scorso e livello significativo prima di un obiettivo più ambizioso di medio termine fissato a €0,3694, massimo del 30 marzo 2022.
Sostenuti ribassi rimangono improbabili anche se un primo segnale sarà dato dalla completa copertura del gap-up di oggi in area €0,31. Il cedimento del supporto di €0,3037 porterebbe al raggiungimento del bottom significativo del 2 febbraio a €0,2824.
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