Azioni Unicredit in calo, trimestrale scopre un rosso da 1,8 miliardi
Trimestrale peggiore del previsto per Unicredit, che non aveva calcolato la svalutazione in avviamento del T4. Azioni in calo di oltre il 2%
Continuano i cali per le azioni Unicredit, che anche ancora a metà mattinata perdono oltre il 2% dopo la pubblicazione di dati trimestrali ben peggiori di quanto avessero previsto gli analisti.
Si tratta degli ultimi risultati sotto la gestione di Jean Pierre Mustier. L’amministratore delegato di Gae Aulenti aveva già annunciato a inizio dicembre di voler lasciare la guida di Unicredit; nelle ultime settimane, la rosa dei nomi che avrebbero potuto prendere il suo posto si era ristretta fino a confermare quello di Andrea Orcel, del quale però si sapeva che non sarebbe subentrato a breve.
Il consiglio d’amministrazione di ieri ha sciolto ogni dubbio sulla successione di Unicredit: Mustier ha comunicato al cda la sua intenzione di risolvere anticipatamente il contratto con la banca, che sarebbe scaduto ad aprile. Il consiglio ha quindi deliberato la nomina dell'attuale co-Chief Operating Officer Ranieri de Marchis come direttore generale "al fine di assicurare la piena continuità manageriale alla guida del gruppo".
Trimestrale Unicredit: i dati del 2020
Nello stilare le previsioni per l’anno appena passato, il consensus di 23 analisti targato Unicredit non aveva considerato una svalutazione di avviamento nel quarto trimestre di 878 milioni, all’interno della divisione Corporate & Investment Banking (Cib).
Risultato: un rosso sui conti del 2020 da 2,8 miliardi di euro, dopo rettifiche sui crediti per 5 miliardi. Gli analisti avevano previsto sì un buco, ma limitato a 2,3 miliardi.
Bene tuttavia gli accantonamenti per perdite su crediti, la generazione di capitale e il ritorno sul capitale.
In totale, l’utile netto sottostante di Unicredit nel 2020 ammonta a 1,3 miliardi, superiore alla guidance grazie a minori costi. Riviste al ribasso le previsioni per l’anno venturo, che vedono con un utile netto sottostante di oltre 3 miliardi contro la precedente stima di 3-3,5 miliardi.
Confermata la stabilità dell’istituto, con un Cet1 al 15,08% calcolato pro forma fully loaded, mentre il rapporto tra crediti deteriorati e totale dei crediti (Npe ratio) è al 4,5%. Confermato anche il completo azzeramento del portafoglio “non core” per il 2021.
Sul trimestre, i ricavi sono scesi del 9% a 1,7 miliardi per un margine di interesse di 9,4 miliardi (-6,3%) e commissioni per 6 miliardi (-5,2%). Aumentati anche i costi, +3% rispetto alle stime del consensus, mentre il margine operativo è salito del 2%.
E il dividendo?
Unicredit resta comunque nella posizione di poter corrispondere i dividendi ai propri azionisti: nello specifico, l’istituto ha annunciato 447 milioni di liquidità entro il 30 settembre. Il rendimento ammonterà al 2,4%, per rispettare i limiti imposti dalla Banca centrale europea (che quest’estate ha chiesto alle banche europee di limitare la distribuzione dei dividendi, in favore di un maggiorare sostegno alle economie messe a dura prova dalla crisi del covid-19).
Il 60% del valore del dividendo verrà corrisposto in contanti (per un totale di 268 milioni di euro) mentre il restante 40% (179 milioni) tramite operazione di riacquisto titoli. Inoltre, nel momento in cui la Bce annullerà le restrizioni, Unicredit ha annunciato (presumibilmente a partire dal 1 ottobre) un buyback extra da 652 milioni di euro, da spalmare su tutto l’anno.
Come si stanno muovendo le azioni Unicredit?
In attesa di ulteriori novità circa l’altra grande priorità di Unicredit, ovvero il dossier sulla fusione con Monte dei Paschi di Siena (questione che molto probabilmente resterà in stand-by almeno per le prossime settimane, fino a quando non si sarà insediato Orcel), le azioni Unicredit a metà sessione perdono il 2,65%, scendendo a 8,47 euro l’una.
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