Bank of England conferma le previsioni e aumenta tassi di interesse all’1,25%
La banca centrale inglese non delude le aspettative e conferma l’incremento di 25 punti base.
La decisione sui tassi
La BoE ha confermato il rialzo del benchmark dei tassi di interesse all’1,25% dopo che le pressioni inflazionistiche ad aprile hanno raggiunto il 9%, un record da quarant’anni a questa parte. Inoltre, questo è il quinto aumento di fila ed il più consistente da circa tredici anni, ponendo seri interrogativi sull’indebolimento dell’economia britannica.
Sembra che non tutti i membri dell’MPC fossero unanimi sulla decisione da prendere in merito alla politica monetaria. Tre membri (Jonathan Haskel, Catherine Mann e Michael Saunders) avevano votato per un inasprimento dei tassi di interesse all’1,5%. Tuttavia, la maggioranza - tra cui il governatore Andrew Bailey - ha optato per un “soft landing” evitando così di spaventare i mercati finanziari e frenare eccessivamente l’economia.
Il deterioramento delle aspettative inflazionistiche
Emergono, inoltre, ulteriori spunti di riflessione dalla riunione del Monetary Policy Committee. Secondo la BoE le aspettative di inflazione sono in forte crescita nei prossimi mesi con un picco dell’11% previsto ad ottobre, rispetto alle stime precedenti ferme al 10%. Se le previsioni sono corrette, non si esclude che la BoE possa aumentare ulteriormente i tassi di interesse nei prossimi mesi essendosi impegnata a fronteggiare con ogni mezzo l’inflazione.
Al momento, l’aumento delle pressioni inflazionistiche è causato in parte dalle tensioni geopolitiche in Ucraina che hanno accentuato il rincaro delle materie prime. Tuttavia, anche il forte mercato del lavoro (tasso di disoccupazione al 3,8%) mostra come l’economia sia ormai vicina alla piena occupazione.
La reazione della sterlina
Dopo l’annuncio della BoE, la sterlina registra un corposo apprezzamento nei confronti di dollaro ed euro, anche se sorgono dubbi sulle aspettative di lungo termine riguardo alla forza della valuta britannica una volta che la politica monetaria della BCE sarà entrata a regime.
Le previsioni sull’economia britannica
In conclusione, nonostante la Bank of England sia intenzionata ad intervenire con vigore sul problema inflattivo, il consensus si attende un politica monetaria futura molto cauta in quanto l’economia del Regno Unito sembra molto delicata, avendo già mostrato i primi segnali di cedimento ad aprile (PIL m/m -0,3%).
Dunque, le aspettative di medio termine non sono rosee. Il Regno Unito sta patendo più di altre regioni europee il deterioramento delle condizioni macroeconomiche e si sta pericolosamente avvicinando ad un clima stagflattivo, con bassa crescita economica ed alte pressioni inflazionistiche. Tutto sarà in mano alle future decisioni di politica monetaria che questa volta hanno un margine davvero limitato tra ripresa e recessione economica.
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