Bitcoin, nuovo record storico: cosa sta succedendo?
Dalla fine di dicembre il mercato delle criptovalute assiste a un nuovo rally, che sta portando i Bitcoin a pochi passi dalla soglia dei 40 mila dollari: nuova fiducia degli investitori istituzionali
La corsa dei Bitcoin non accenna a rallentare. Solo oggi la criptovaluta per eccellenza ha segnato un aumento del 6,48%, arrivando a un massimo di 38.498 dollari nella piattaforma IG: l’ennesimo record ha portato l’intero mercato delle valute digitali a sfondare la soglia dei mille miliardi di dollari di capitalizzazione – mercato di cui il Bitcoin ricopre circa i due terzi.
Il valore dei Bitcoin è aumentato di quasi il 30% solo negli ultimi sei giorni, di oltre il 420% nell’ultimo anno. Cifre impressionanti che fanno parlare di un vero e proprio boom della criptovaluta, tradizionalmente caratterizzata da un’alta volatilità.
Cosa sta influendo sul prezzo dei Bitcoin?
Cosa è cambiato negli ultimi mesi? La crisi economica scaturita dalla pandemia di coronavirus e il crollo delle quotazioni del dollaro, in concomitanza con l’appuntamento quadriennale con l’halving (il cosiddetto “dimezzamento” dei Bitcoin in circolazione, avvenuto lo scorso maggio) hanno portato a un rapido decollo, fino ad arrivare ai record storici delle ultime ore.
A spingere ancora di più il rally, l’analisi di JP Morgan secondo cui, nel lungo termine, il Bitcoin potrebbe arrivare a valere fino a 146 mila dollari. Le quotazioni, secondo la banca d’affari statunitense, sono destinate ad aumentare sempre di più man mano che la criptovaluta si ritroverà a competere direttamente con asset dall’indiscusso valore come l’oro – e, stando agli ultimi movimenti, la direzione sembra proprio questa.
D’altra parte, “una convergenza nella volatilità tra Bitcoin e oro non avverrà così velocemente e secondo noi sarà un processo destinato a durare anni. Ciò significa che la soglia teoretica al di sopra dei 146 mila dollari deve essere considerata come un target di lungo termine” dichiara Nikolaos Panigirtzoglou, a capo del team che ha condotto l’analisi.
Balzi in avanti, dunque, ma con la dovuta calma. “Non possiamo escludere la possibilità che l’attuale mania speculativa potrà propagare ulteriori spinte al rialzo del prezzo del Bitcoin fino a una zona che il consensus prevede fra i 50 mila e i 100 mila dollari, ma crediamo che tali livelli di prezzo si dimostreranno insostenibili”, continua JP Morgan.
Il ruolo degli investitori istituzionali
Ma non è solo il collegamento con il metallo prezioso a spingere sull’accelerazione dei Bitcoin.
“Da quando gli investitori istituzionali sono entrati, il Bitcoin ha iniziato un rally senza precedenti e le previsioni di ieri di JPM che parlano di un possibile target a 146 mila dollari hanno raddrizzato le orecchie anche ai più scettici”, commenta Pietro Bellotti, Premium client manager di IG.
Quello delle criptovalute “Rimane un mercato altamente volatile e imprevedibile”, continua. Solo lunedì scorso, infatti, le quotazioni del Bitcoin hanno bruscamente interrotto il trend in rialzo, perdendo oltre il 5% - salvo poi comunque recuperare, fino ai massimi di cui sopra.
Nelle ultime settimane l’interesse degli investitori istituzionali per i Bitcoin si è fatto sempre più alto, in considerazione delle sue potenzialità come copertura contro l’inflazione e come alternativa al dollaro, attualmente sempre più svalutato.
Dall’inizio della crisi pandemica il Dollar Index ha perso oltre il 13%: al momento il cambio EUR/USD viaggia a quota 1,2274, con il biglietto verde che si è indebolito del 2,88% nei confronti della moneta unica dall’inizio di dicembre, mentre la coppia valutaria dollaro-yen ha perso nello stesso lasso di tempo lo 0,72% e solo nelle ultime ore il dollaro sta recuperando sulla divisa giapponese, con il cambio che recupera quasi mezzo punto percentuale in aumento a 103,563.
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