BoE alza i tassi di 50 punti base fino al 4%
La Bank of England ha portato il suo tasso di riferimento al livello massimo dal 2008 per frenare le pressioni inflazionistiche.
La decisione
In una giornata ricca di avvenimenti macroeconomici e monetari, a metà seduta anche la Bank of England ha deliberato in merito alla sua politica monetaria alzando il tasso di interesse (tasso REPO) di 50 punti base dal 3,5% al 4%. La decisione di oggi è la decima consecutiva, a partire dal dicembre 2021, da parte della BoE che include un rialzo del costo del denaro e ha portato i tassi di interesse al livello più alto dal 2008.
Nella decisione 7 dei 9 membri hanno votato per un aumento dello 0,50% mentre due (Sylvana Tenreyro e Swati Dhingra) hanno optato per nessun cambiamento siccome sostengono che gli effetti degli scorsi rialzi non si sono ancora riverberati nell’economia reale.
I componenti dell’MPC (Monetary Policy Committee) hanno sottolineato la volontà di combattere la spirale inflazionistica che ritengono sia dovuta in gran parte all’aumento dei salari e alla carenza di lavoratori, quest’ultimo fattore acuito dagli effetti della Brexit.
Di conseguenza, la BoE intende continuare ad aumentare i tassi di interesse con questi ultimi che potrebbero rispettare le aspettative del mercato e raggiungere un picco al 4,5% in attesa di una conferma dai dati macroeconomici di un sostenuto calo dell’inflazione. Non sono attesi tagli del costo del denaro quest’anno mentre il consensus prevede una riduzione dei tassi nel 2024.
Nel commento post-riunione il Governatore Andrew Bailey ha indicato che l’economia del Regno Unito è già in recessione ma che gli effetti saranno più lievi di quanto precedentemente previsto. Le stime dell’istituto monetario prevedono che l’economia non tornerà ai livelli pre-pandemia almeno fino al 2026.
Tuttavia, la Bank of England ha abbassato le stime di crescita dell’economia considerando che l’uscita dall’Unione Europea comincia a pesare molto soprattutto sugli scambi commerciali con un aumento considerevole dei costi per le aziende esportatrici verso il Vecchio Continente (primo partner commerciale).
Le previsioni della crescita potenziale per l’economia del Regno Unito sono quindi passate al +0,7% per i prossimi tre anni in calo rispetto al +0,9% stimato a novembre scorso.
Gli effetti sui mercati
Gli indici europei sono tutti in verde con la Borsa di Londra che avanza di quasi un punto percentuale nonostante una leggera reazione negativa al momento della decisione della BoE.
A patire di più la decisione della Bank of England è stata la sterlina inglese che perde contro dollaro ed euro. Il cable scende di oltre 100 pips mentre il GBP/EUR, dopo aver toccato un minimo intraday a 1,1165, recupera fino a 1,1253.
Le previsioni
La Bank of England si trova a dover affrontare un compito molto difficile in quanto i fondamentali macroeconomici del Regno Unito sono in forte deterioramento mentre l’inflazione persiste al +10,5% a/a nel mese di dicembre.
Detto questo, ci aspettiamo che la BoE porti il livello dei tassi intorno al 4,5% con un altro aumento da 50 punti base per poi monitorare gli effetti sull’economia reale in attesa di un deciso calo delle pressioni inflazionistiche.
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