BoJ sorprende i mercati cambiando il target della YCC. Tassi inalterati al -0,1%
La BoJ ha stupito gli operatori allargando la banda che contiene l’andamento dei rendimenti dei titoli di stato decennali. Salgono yen e rendimenti mentre piovono gli acquisti sui gruppi bancari. La Borsa di Tokyo perde il 2,46%.
La BoJ ha apportato una modifica a sorpresa alla sua politica di controllo della curva dei rendimenti
Nella riunione di oggi (alle 4:00 in Italia) la Bank of Japan ha mantenuto un obiettivo del -0,1% sui tassi di interesse a breve termine e un obiettivo dello 0% per il rendimento dei titoli decennali. Tuttavia, ciò che ha colto di sorpresa i mercati è stato l’allargamento della banda attorno al suo target di rendimento fino allo 0,50%.
Parte di questa mossa consente ai rendimenti obbligazionari a 10 anni di muoversi, al rialzo o al ribasso, dello 0,50% che rappresenta un aggiustamento significativo rispetto al precedente limite fissato allo 0,25%.
Questo è stato ampiamente percepito dai mercati come un preludio ad un eventuale aumento dei tassi di interesse. L’istituto monetario ha anche annunciato che gli acquisti di titoli di stato giapponesi da parte della BoJ aumenteranno a ben ¥9 trilioni ($67,5 miliardi) rispetto ai precedenti ¥7,3 trilioni. Questo potrebbe essere una mossa per smorzare qualsiasi reazione eccessiva alla modifica del controllo della curva dei rendimenti (YCC).
Riviste al rialzo le aspettative su un rialzo dei tassi
La BoJ è rimasta l’unica banca centrale a mantenere un tono accomodante in un contesto finanziario globale in forte deterioramento. L’aggiustamento odierno riguardo alla politica YCC sembra aggiungere una sfumatura “aggressiva” al tono generale della banca centrale e alzando le aspettative per un futuro rialzo dei tassi di interesse.
Infatti, a questo punto il consensus si attende un aumento dei tassi di interesse per marzo 2023, anticipato rispetto alle precedenti attese che stimavano un rialzo ad aprile, allo scadere del mandato dell’attuale governatore Haruhiko Kuroda.
Cosa aspettarsi in futuro?
Il mercato monitorerà attentamente le opinioni rilasciate in materia di politica monetaria in modo da poter captare qualsiasi segnale che possa indicare un allontanamento dal tono ultra-espansivo.
Nonostante ciò, i membri del Consiglio Direttivo sono ancora nel campo “transitorio” e privilegiano un atteggiamento che lasci crescere l’inflazione. Tuttavia, qualsiasi cambiamento anche su questo fronte sarà al centro dell’attenzione anche se potrebbe esserci qualche tentativo di raffreddare le aspettative del mercato sostenendo una maggiore crescita salariale per giustificare le mosse dell’istituto monetario.
A questo proposito venerdì 23 sarà pubblicato il dato relativo all’inflazione giapponese nel mese di novembre. Lo scorso mese le pressioni inflazionistiche sono salite del +3,7% a/a, allontanandosi ulteriormente dal target prefissato del +2% a/a. Tuttavia, un aumento dell’inflazione nella lettura di venerdì potrebbe ulteriormente sostenere la mossa di oggi della BoJ.
Schizza il rendimento dei decennali nipponici in tandem con quelli statunitensi, debole il dollaro statunitense
In Giappone il rendimento dei titoli di stato decennali è balzato allo 0,46% superando il suo precedente limite fissato allo 0,25% e avvicinandosi al nuovo cap fissato dalla BoJ. Anche i rendimenti dei titoli di stato statunitensi seguono un movimento simile e crescono al massimo da tre settimane.
La mossa della BoJ segue quelle della Fed e della BCE che hanno mostrato toni restrittivi e hanno rotto i sentimenti ottimisti riguardo ad un rapido pivot delle banche centrali e ad una veloce moderazione dell’inflazione.
L’aumento dei rendimenti USA ha scatenato una certa avversione al rischio a Wall Street dove gli investitori hanno liquidato molte delle loro posizioni sui principali indici anche se il NASDAQ, più sensibile alle decisioni sui tassi, ha subito una pressione maggiore.
Il dollaro statunitense ha visto un certo allentamento in linea con la forza dello yen. Detto ciò, se la debolezza del biglietto verde dovesse acuirsi questo potrebbe creare un fenomeno di importazione dell’inflazione per i consumatori statunitensi complicando il compito della Fed nel ridurre le pressioni inflazionistiche.
USD/JPY: violata la media a 200 sedute
La decisione di oggi della BoJ ha innescato una violazione al ribasso del supporto dinamico rappresentato dalle media mobile a 200 sedute che viene identificata come un’indicazione di un trend rialzista di lungo termine. Questo non fa altro che confermare le pressioni ribassiste sulla coppia USD/JPY (大口) che è scambiata all’interno di un canale i cui massimi e minimi, da ottobre, sono decrescenti.
Il sell-off di oggi ha mostrato un nuovo minimo di quattro mesi cosa che potrebbe indicare come significativo il supporto di 131,50. Tuttavia, un ulteriore violazione al ribasso di questo livello potrebbe spingere il cambio fino al target di 126,70, minimo del 27 maggio.
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