Borse europee in calo, mattinata di dati macro e trimestrali: Unicredit perde 2,7 miliardi
Le prospettive di cattivi dati Pmi sui servizi e i dati del primo trimestre 2020, che già scontano l’effetto coronavirus, mettono sotto pressione gli azionari europei. Ordini all’industria in Germania -15,6%
Torna la tensione sui mercati europei in apertura, in attesa dei dati sugli indici Pmi di aprile relativi ai servizi, per cui si prevede un collasso analogo a quanto accaduto per il settore manifatturiero. Intanto, resta congelata la tensione tra Cina e Usa sulle responsabili per la diffusione del coronavirus, dopo che il presidente Usa Donald Trump ha invitato Pechino ad agire con più trasparenza.
Come si è chiusa la giornata in Asia?
Mentre in Giappone la Borsa è ancora chiusa per festività, gli investitori cinesi tornano attivi e scontano la pioggia di accuse – e ritrattazioni – arrivate negli ultimi due giorni dal presidente Usa Donald Trump. È da domenica infatti che Trump, spalleggiato dal segretario di Stato Usa Mike Pompeo, accusa Pechino di aver deliberatamente creato il coronavirus in un laboratorio di Wuhan, di cui avrebbe successivamente perso il controllo, scatenando la pandemia che ha messo in ginocchio l’economia globale.
Secondo Pompeo vi sarebbero “prove evidenti” di quanto dichiarato (per quanto l’Organizzazione Mondiale della Sanità abbia fatto sapere di non aver ancora ricevuto nulla al riguardo), ma già ieri un membro dell’amministrazione Trump ha chiarito come gli Usa non sarebbero intenzionati a proseguire con rappresaglie economiche.
È così che Shanghai chiude in leggero rialzo, guadagnando lo 0,63%, mentre Shenzhen segna un rialzo dell’1,41% e China A50 si muove sulla parità. Regge anche l’Hang Seng di Hong Kong, in rialzo dell’1,50%.
Quali sono le ultime notizie dagli Usa?
La sessione di ieri a Wall Street, terminata al rialzo, ha tuttavia subito un rallentamento nel momento in cui, alla chiusura dei mercati, le parole del vice presidente della Federal Reserve, Richard Clarida, hanno annunciato che i dati economici raggiungeranno valori ancora più bassi prima di poter osservare un recupero.
Tornano a scendere i prezzi del petrolio, dopo cinque giorni di rally. Il Wti viaggia a 24,22 dollari al barile, in ribasso dell’1,38%, mentre il Brent regge sopra i 30 dollari al barile, perdendo solo mezzo punto percentuale.
Sul mercato valutario l’euro resta debole nei confronti del dollaro, a 1,0827, dopo che ieri la Corte Costituzionale tedesca si è espressa sul Quantitative Easing giudicandolo legittimo, fintantoché la Banca centrale europea riesca a dimostrarne la proporzionalità – e dandole tre mesi per farlo, prima che la Bundesbank si ritiri dal programma.
Cosa si prevede oggi sui mercati europei?
La giornata nel Vecchio Continente è iniziata con il crollo degli ordini all’industria di marzo in Germania, scesi del 15,6% (il livello più basso dal 1991), a fronte di previsioni ferme a un calo del 10%. Il dato getta un’ombra sulla produzione industriale tedesca, per cui si teme una contrazione ancora più profonda del 5% stimato dagli analisti.
Nel frattempo, gli indici viaggiano leggermente sotto lo zero, in attesa dei dati Pmi di aprile per il settore dei servizi: Parigi perde lo 0,47%, Francoforte lo 0,23%, Milano lo 0,27% e Madrid lo 0,78%. Unica positiva Londra, in rialzo dello 0,18%.
Su Piazza Affari prosegue la carrellata dei dati trimestrali. Stamattina è la volta di Enel e Snam, ma soprattutto delle banche Bper, Creval e Unicredit, che ha già pubblicato i risultati del primo trimestre: con 2,7 miliardi di perdita netta e la prospettiva di una revisione del piano strategico, le azioni Unicredit viaggiano in ribasso dell’1,22%.
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