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Consiglio Europeo: cosa attendersi in vista dell’incontro di venerdì?

Con Merkel a capo del semestre europeo e Michel che già ha pronta la proposta per il Recovery Fund, la prospettiva di un accordo entro l’estate si fa sempre più concreta. In rialzo EUR/USD a 1,13

bandiera UE Fonte: Bloomberg

Mentre oggi il premier Giuseppe Conte incontrerà la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel discute con il premier olandese Mark Rutte, capofila dei “frugal four” (Olanda, Danimarca, Svezia e Austria, contrari al ricorso ad aiuti a fondo perduto per i paesi più colpiti dalla crisi coronavirus) della proposta di budget per il settennio 2021-27, da cui attingere per il Recovery Fund.

Segni di un’Unione Europea che si prepara a una settimana cruciale, vissuta in funzione del Consiglio europeo del 17 e 18 luglio, ma anche in attesa della decisione sulla politica monetaria della Banca centrale europea, che si pronuncerà mercoledì.

Anche i mercati monitorano attentamente gli sviluppi diplomatici. La settimana è iniziata con una notevole dose di ottimismo e rialzi intorno a un punto percentuale nel Vecchio Continente – ad eccezione dell’indice di Milano, pressato dal crollo delle azioni Atlantia . Il cambio EUR/USD continua a rinforzarsi da stamattina e resta sopra quota 1,13, ma la moneta unica guadagna terreno anche rispetto alla sterlina, con il cambio EUR/GBP a 0,8991.

Come arriveranno i diversi stati europei al Consiglio di venerdì?

Venerdì il presidente del Consiglio europeo Michel ha presentato la proposta per il budget a lungo termine dell’Unione e, con esso, il Recovery Fund. Il piano prevede una soluzione di compromesso: un buon segno, secondo gli analisti di Unicredit, considerando che, tradizionalmente, le decisioni del Consiglio non si discostano mai troppo da quelle elaborate dalla presidenza del Consiglio.

Non solo: la stessa Germania della Merkel (fautrice insieme a presidente francese Emmanuel Macron della proposta da 750 miliardi di euro da distribuire tra aiuti a fondo perduto e prestiti per aiutare le economie dell’Ue e, da inizio luglio, a capo del semestre europeo insieme a Slovenia e Portogallo) preme affinché i 27 raggiungano un accordo prima della pausa estiva. Significa che, se non il 18, una versione definitiva del Recovery Fund potrebbe essere disponibile entro la fine di luglio, a costo di indire riunioni straordinarie dei leader europei.

A fare da bastian contrari saranno i “Frugal four”, che già vorrebbero una procedura di voto all’unanimità. Altra nota di cui tener conto è anche la tornata elettorale che, ieri, ha portato alla riconferma del presidente uscente polacco Andrzej Duda (con il 51,2% delle preferenze): sovranista del partito “Diritto e Giustizia” e con cui già il resto dei 27 erano ai ferri corti dopo che la Polonia è riuscita ad accaparrarsi 60 milioni dal Recovery Fund – cifra considerata spropositata, rispetto alle misure messe in campo da Varsavia per combattere la pandemia di Covid-19.

Cosa prevede la proposta di Michel?

Non sarà intaccata l’entità del programma NextGeneration EU, nome ufficiale del Recovery Fund: 750 miliardi di euro, che tuttavia potrebbero venir divisi tra sovvenzioni (450 miliardi), prestiti (250 miliardi) e garanzie (50 miliardi). In totale, il budget 2021-27 arriverà a 1.074 miliardi, non troppo discostante da quanto proposto già a febbraio.

La tripartizione delle risorse da allocare eviterebbe oneri eccessivi in capo agli stati già pressati da forti debiti pubblici. Gli stessi beneficiari del piano dovranno tuttavia attenersi a specifiche condizionalità, con orizzonte fino al 2023 - rivedibili dal 2022. Le condizionalità dovranno essere stabilite dai membri del Consiglio, a maggioranza qualificata e riguarderanno per lo più impegni per il clima (cui gli stati dovranno destinare il 30% delle sovvenzioni ricevute).

La restituzione dei prestiti dovrebbe infine avere luogo a partire dal 2026 – cosi che gli stati beneficiari possano nel frattempo ave contribuito a rifinanziare l’Unione tramite nuove risorse proprie provenienti da Plastic Tax, Carbon Tax e Digital Tax.

Infine, rappresentano una novità i cinque milioni introdotti da Michel per aiutare i settori che più verranno colpiti dall’uscita del Regno Unito dall’Ue, che dovrebbe avvenire (con o senza accordo) entro il 31 dicembre.

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