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Crollo Bitcoin: prezzo continua ad oscillare intorno agli 8 mila dollari, colpa di Bakkt?

Caduta dei prezzi per la leader delle criptovalute, che in poche ore toccano i livelli più bassi da giugno. Dubbi e sospetti sul primo mercato di contratti futures del settore

Fonte: Bloomberg

Giornata nera quella di ieri per i bitcoin, che in soli 30 minuti hanno visto il proprio valore crollare del 15%, scendendo da 9.352,89 a 7.800 dollari. Leggera flessione stamattina, con apertura a 8.450 dollari, ma il mercato si conferma tra i più volatili. Si tratta del livello più basso dal 13 giugno.

Quali sono le cause?

Non è ancora chiaro come sia stato possibile raggiungere bottom del genere. Si è parlato di problemi tecnici interni al sistema della blockchain, o della rottura di un livello di supporto chiave (come quello evidenziato in area 9100) da parte della criptovaluta. Ancora da definire se abbia avuto qualche conseguenza l’apertura di Bakkt, il primo mercato di contratti futures sui bitcoin, fondato nel 2018 da Intercontinental Exchange, società madre del NYSE.

La grande novità in questo caso è la creazione di una valuta fisica a indicare i bitcoin, cosicché possano essere effettivamente trasferiti – fino ad ora, il corrispettivo veniva pagato direttamente in contanti. L’esistenza di contratti future potrà invece portare a una progressiva definizione del prezzo effettivo dei bitcoin, sebbene il futuro resti ancora incerto. Il mercato ha aperto i battenti proprio ieri, ma il volume del traffico è stato deludente: circa 700.000 dollari, per uno scambio di 71 bitcoin.

D’altra parte quando, nel 2017, la Chicago Mercantile Exchange (CME) annunciò di voler creare contratti futures per i bitcoin (al tempo senza prevedere spostamenti fisici della valuta, ma lavorando con il corrispettivo in contanti), subito seguì un crollo dell’83%.

Secondo Joe DiPasquale, amministratore delegato di BitBull Capital, il crollo della criptovaluta sarebbe dovuto alla “tiepida” ricezione da parte del mercato dei nuovi derivati. A ciò si aggiunge un declino improvviso del livello di potenza di calcolo dei miners tra le giornate di ieri e oggi, sebbene, sempre secondo DiPaquale, possa trattarsi di una semplice fluttuazione temporanea.

Cosa accadrà in futuro?

Su un mercato così liquido, non mancano voci ottimiste: lo stesso DiPasquale ha spiegato che è ancora troppo presto per giudicare l’impatto di Bakkt sull’andamento della criptovaluta, ma che comunque si aspetta al contrario un rialzo almeno fino a 10.000 dollari nei prossimi giorni.

Di seguito l’analisi di Filippo Diodovich, market analyst per IG, sull’andamento del bitcoin.

“La rottura del sostegno in area 9080 ha aumento notevolmente le pressioni ribassiste di medio breve periodo. Da un punto di vista grafico ci aspettiamo nel medio periodo un proseguimento della discesa in direzione degli obiettivi ipotizzabili a 7310, ultimo dei ritracciamenti di Fibonacci dell’ascesa evidenziata da inizio 2019. Graficamente segnali contrari giungeranno solamente con una perentoria vittoria al di sopra di 9350”.

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