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Cyber Monday, i dati sugli acquisti si sommano al Black Friday (e fanno impennare i consumi)

Proseguono le offerte e aumentano gli sconti in occasione del lunedì tech (ma ormai non solo). Il 2019 è l’anno in cui i consumatori si sono definitivamente convertiti all’acquisto tramite smartphone

Sconti black friday Fonte: bloomberg

Passato il Black Friday (il venerdì successivo alla festa del Ringraziamento, negli Stati Uniti) è ora il turno del Cyber Monday: un giro di acquisti per miliardi di dollari, secondo stime ancora da definire in attesa della conclusione della giornata di oggi e dei dati sugli acquisti dell’ultimo trimestre del 2019.

L’andamento degli acquisti in Italia

Per quanto ormai la tradizione di Black Friday (e Cyber Monday) sia stata ormai totalmente trasmessa anche in Europa, i dati segnalano ancora volumi molto più contenuti. Per il momento, un’indagine di Nexi ha rilevato che, da venerdì, le transazioni sono salite del 10,3%, mentre il Codacons sottolinea come il 75% degli acquisti sia avvenuto online. Coldiretti rivela invece che, in occasione del Cyber Monday, il 33% degli italiani acquisterà online, principalmente regali di Natale, per approfittare di offerte spesso anche più convenienti di quelle del Black Friday.

Regnano, come d’altra parte anche negli Usa, le grandi compagnie (per convenzione, quelle che fatturano almeno un miliardo di euro all’anno). In Italia il sito favorito è stato Amazon, da cui è possibile risalire anche alla tipologia di prodotti preferita dai consumatori. Nello specifico, gli italiani si sono concentrati su prodotti per la casa (oltre 150 mila ordini), prodotti di bellezza e cura della persona (oltre 100 mila ordini), seguono articoli sportivi e per il fai-da-te (circa 50 mila ordini per categoria).

È ancora presto per valutare l’impatto degli acquisti di questo fine settimana sui conti dell’ultimo trimestre dell’anno, ma gli auspici sono particolarmente positivi. Negli ultimi giorni lo stesso Codacons ha avuto occasione di ricordare come il Venerdì Nero abbia avuto un impatto niente affatto irrilevante sui consumi dello scorso anno: l’Istat ha infatti registrato un aumento delle vendite del 22,4% su base annua, l’11,7% di incremento sulle vendite di tv ed elettrodomestici e il 4,3% in più per calzature e pelletteria.

E negli Usa?

I dati provvisori parlano di oltre 7,4 miliardi di dollari spesi online solo venerdì su oltre 4,500 siti di e-commerce monitorati dalla società Adobe Analytics. Si tratta dello shopping più mastodontico mai registrato finora nella storia, secondo solo al Cyber Monday dell’anno passato, quando erano stati registrati acquisti per 7,9 miliardi. Eppure, secondo le stime il lunedì tech del 2019 potrebbe addirittura superare tale cifra: si prevedono infatti acquisti per 9,4 miliardi di dollari – il 20% in più rispetto al 2018. Aumenta anche l’importo medio per acquisto: 168 dollari, il 5% in più rispetto allo scorso anno.

Il 2019 sarà inoltre ricordato come l’anno in cui gli acquisti da mobile hanno segnato un nuovo record, con il 35% in più degli ordini: in totale, si calcola che il 65% degli acquisti online sia avvenuto tramite mobile, mentre il 31% da desktop, per un totale di 2,9 miliardi di dollari spesi.

Grandi negozi, piccole catene oppure online?

Non solo: si registra anche una maggiore confidenza dei consumatori a spendere grandi somme via internet e ad abbattere i tempi di spedizione, scegliendo l’opzione di ritiro preso il punto vendita (scelto dal 43% di chi ha fatto acquisti online).

I piccoli negozi possono comunque contare su una buona performance per quanto riguarda la presenza online che, a giudicare dai click sul pulsante “aggiungi al carrello”, aumentata del 13% (da mobile) e del 51% (da desktop), sembrerebbe aver ripagato; le grandi catene invece si confermano in cima al podio, con il 60% degli utenti che è arrivata a concludere un acquisto.

Molto peggiore invece la situazione nei negozi fisici e nei centro commerciali. Il volume dei clienti è diminuito del 2,1%, il valore delle transazioni del 6,7%, le vendite in generale sono scese dell’1,6%.

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