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EUR/USD in forte rialzo dopo conferenza stampa di Lagarde

Niente cambiamenti nell’arsenale anti-pandemico Bce, niente commenti sull’euro sempre più forte. Resta fisso il faro della stabilità dei prezzi. EUR/USD sopra quota 1,19

Christine Lagarde Fonte: Bloomberg

Chiristine Lagarde è stata chiara: il tasso di cambio dell’euro non riguarda gli obiettivi strategici della Banca centrale europea – ergo, nessuna dichiarazione per chi si aspettava una forte presa di posizione da parte del Consiglio direttivo dell’istituto centrale.

Eppure il recente rafforzamento della moneta unica (all’inizio di settembre è arrivata a valere oltre 1,20 dollari) non può passare inosservato: Lagarde non commenta su nulla, ma garantisce una certa attenzione sui risvolti negativi per l’inflazione, in vista di possibili rischi di deflazione – che comunque la Bce non vede.

Come ha risposto la Bce al rischio deflazione?

Prima di rispondere, Lagarde ha elencato gli ultimi dati macroeconomici in riferimento all’andamento dell’inflazione nell’Eurozona, ricordando come ad agosto si sia osservato un calo dello 0,2% dei prezzi al consumo.

Eppure la presidente della Bce sottolinea il valore core, senza cioè le voci più sensibili alla volatilità dei prezzi: l’energia, dunque, che ha subito i forti scossoni a livello globale verso aprile, ma anche la spesa per i beni alimentari, i cui prezzi, dopo essersi notevolmente alzati al momento più critico della crisi coronavirus, secondo l’Eurostat starebbero ora tornando sui precedenti livelli stagionali.

Considerando tali movimenti, insieme a fattori regionali (il taglio dell’Iva disposto dal governo tedesco) e globali (il rafforzamento dell’euro), Lagarde annuncia che le proiezioni di settembre 2020 non prevedono rischi di deflazione. I movimenti dei prezzi al consumo dell’ultimo mese non sono ancora abbastanza forti per far drizzare le antenne del consiglio governativo.

Secondo gli esperti della Bce, il Pil dell'Eurozona registrerà un calo dell'8% nel 2020, cui seguirà una ripresa del 5% nel 2021 e del 3,2% nel 2022. A giugno le attese erano per un calo del 9,7% nel 2020, con ripresa al 5,2% nel 2021 e al 3,3% nel 2022.

Quanto all'inflazione, si prevede una crescita annua dello 0,3% nel 2020, dell'1% nel 2021 e dell'1,3% nel 2022. Rispetto all'esercizio di giugno 2020, le prospettive per l'inflazione sono state confermate per il 2020 e il 2022 e riviste al rialzo per il 2021 dal precedente +0,8%

Stesi fini, stessi mezzi?

Durante la conferenza stampa, Lagarde ha sottolineato di nuovo l’intenzione della Bce di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per sostenere l’economia dell’Eurozona dopo la crisi - e di poterli anche ricalibrare, all’occorrenza, come è successo a giugno – quando il Pepp, il programma d’emergenza di acquisto asset in funzione anti-pandemica – è passato da 600 a 1.350 miliardi di euro.

I programmi di acquisto dunque come via principale verso la ripresa economica, ferma restando una “alta incertezza” sull’evoluzione della pandemia. Quel che è certo invece è che i tassi di interesse restano invariati: a zero sulle operazioni di rifinanziamento principali, allo 0,25% sulle operazioni di rifinanziamento marginale e a -0,50% sui depositi presso la banca centrale.

Resta fermo anche l’obiettivo strategico della Bce: inflazione convergente a un livello prossimo ma inferiore al 2%.

La risposta alla Fed

Incalzata sull’ultima mossa della Federal Reserve, con cui la banca centrale Usa ha rivisitato il target di inflazione al 2%, Lagarde ricorda il mandato duale della Fed (stabilità dei prezzi e raggiungimento della piena occupazione), sottolineando come anche la Bce abbia dato il via a uno studio sulla revisione della strategia, nel momento più acuto della crisi pandemica.

Il risultato tuttavia è rimandato a un seminario, il prossimo 23 settembre. “Fidatevi, lavoreremo sulla nostra strategia”, ha commentato Lagarde, ricordando come il tutto sarà finalizzato a rientrare nell’unico (a differenza della Fed) obiettivo della Bce, ovvero la stabilità dei prezzi.

Cosa si prevede per la politica fiscale?

Infine, nuovo plauso di Lagarde al programma Next GenerationEU, il cosiddetto Recovery Fund da 750 miliardi di euro da distribuire nei paesi Ue. Lagarde ha ricordato come le misure dovrebbero essere ridotte nel tempo e adeguatamente targettizzate, in funzione di un rafforzamento del mercato unico e di una forte e veloce ripresa post-covid.

Soprattutto, il fondo dovrà essere “fortemente radicato” ad hoc nelle finanze dei paesi beneficiari – neanche tanto lieve rimando alle riforme strutturali richieste dalla Commissione europea. Ben chiaro invece è stato l’appello ai nuovi capisaldi comunitari in cui investire: svolta green energetica e transizione al digitale.

Come hanno reagito i mercati?

“L’economia ha ripreso in linea con le attese e il forecast sul PIL è stato rivisto al rialzo per quest'anno, ma ovviamente non ci si può sbilanciare e la situazione rimane molto incerta” commenta Pietro Bellotti, Premium Client Manager di IG. “Il mercato sta prendendo positivamente le parole di Lagarde che quindi fanno diminuire le chance di vedere nuovi interventi a supporto dell'economia entro fine 2020. L'EUR/USD ha trovato resistenza per breve tempo a 1.19 ma ha da poco rotto al rialzo contro le mie attese. Prossimo obiettivo dunque 1.19658 e poi 1.20”.

Virano al rialzo anche gli indici Europei. Dopo una mattinata passata al di sotto della parità, il Dax avanza dello 0,26%, il Cac40 dello 0,25%, Piazza Affari guadagna lo 0,77% e l’Ibex sale dello 0,19%.

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