Euro contro dollaro quanto durerà il rialzo ?
Il cambio eurodollaro negli ultimi due mesi ha evidenziato un rialzo sostanzioso superiore ai 500 pips dai minimi di inizio aprile a 1,17 fino a oltre 1,22 della settimana in corso.
L’eurodollaro ha mostrato i muscoli nelle ultime settimane riportandosi non troppo lontano dai massimi annuali. Dai minimi del 31 marzo in area 1,17 la coppia valutaria ha registrato una crescita di oltre 500 pips fino a un picco 1,2266. La principale ragione del trend rialzista è stata la forte debolezza del dollaro sui mercati valutari. L’US Dollar Basket che misura la forza del biglietto verde rispetto alle principali divise internazionali ha mostrato dal 31 marzo una discesa del 4% da 93,50 a 89,50 punti.
Il dollaro ha risentito delle dichiarazioni dei membri del FOMC, la commissione operativa della Federal Reserve, che hanno allentato le tensioni su un possibile aumento strutturale dell’inflazione. L’ultimo dato sull’indice dei prezzi al consumo (CPI index) aveva suonato l’allarme sulle pressioni inflazionistiche ma i membri del FOMC, dal vice presidente del Federal Reserve System Richard Clarida al presidente della FED di St Louis, hanno ribadito che l’aumento dell’inflazione abbia solo un carattere temporaneo.
Dobbiamo fidarci delle parole dei membri della FED?
Crediamo che i membri (soprattutto quelli più dovish all’interno della commissione operativa) debbano fare tali dichiarazioni per allentare le tensioni soprattutto sul mercato obbligazionario. Riteniamo che la FED manterrà un approccio data-driven e i prossimi dati sull’inflazione saranno fondamentali per prevedere le prossime azioni della banca centrale statunitense. Già venerdì la pubblicazione dell’indice PCE core sarà particolarmente interessante perché è il principale indicatore che utilizza la FED come misura d’inflazione. Un dato ben superiore alle aspettative dell’indice PCE core potrebbe alimentare nuovamente i timori degli investitori sulle pressioni inflazionistiche provocando un rafforzamento notevole del dollaro. In caso di indice PCE core vicino alle attese o al di sotto potremmo assistere a un ulteriore rafforzamento della moneta unica sul biglietto verde.
Quali le prospettive grafiche di breve periodo per EUR/USD?
Il trend è chiaramente rialzista e non ci sono segnali di una possibile inversione della tendenza in atto. Una perentoria vittoria al di sopra dei massimi settimanali a 1,2266 getterebbe le basi per un allungo in direzione di obiettivi ipotizzabili a 1,2350, picchi annuali segnati mercoledì 6 gennaio. Timide indicazioni di debolezza sotto 1,2160 preludio a un possibile calo verso il prossimo sostegno a 1,2050.
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