Euro mostra i muscoli. Eurodollaro forte sopra 1,14

Il cambio eurodollaro continua a quotare ben al di sopra della soglia di 1,14. La tendenza rialzista è ancora legata alle sorprese arrivate dall’ultimo meeting della Banca Centrale Europea. Non tanto nel comunicato ma nella conferenza stampa del governatore dell’istituto di Francoforte Christine Lagarde. La BCE non ha, infatti, cambiato le strategie monetarie in essere, mantenendo invariati i tassi di interesse (-0,50% quello sui depositi e 0 quello sulle operazioni di rifinanziamento principale) e i piani di acquisto di titoli (PEPP scade a marzo e poi APP rafforzato). Nella conferenza stampa successiva alle decisioni di politica monetaria, il numero uno della BCE Christine Lagarde ha, tuttavia, modificato il posizionamento della banca centrale rispetto all’inflazione. Secondo Largarde i rischi sull'inflazione sono aumentati nel breve termine. Nella prossima riunione del Governig Council che si terrà nel mese di marzo quando saranno pubblicate le proiezioni su inflazione, crescita e disoccupazione nell'eurozona, gli esperti della BCE valuteranno attentamente le cifre macro e in caso di forti pressioni inflazionistiche potrebbero scegliere di fare una revisione delle strategie monetarie. In parole povere Lagarde ha aperto uno spiraglio a un’accelerazione del processo di tapering, una chiusura anticipata del piano di quantitative easing e un possibile rialzo del costo del denaro nella seconda parte dell’anno.

Perché questo cambio di rotta della BCE?

Gli ultimi dati sull’inflazione di gennaio hanno sorpreso e hanno preoccupato i banchieri centrali. Le aspettative di mercato erano per un possibile rallentamento delle pressioni inflazionistiche a gennaio, invece, la crescita dei prezzi al consumo è stata ben superiore alle attese. Anche un banchiere centrale del Sud europa, il governatore del Banco de Espana, Pablo Hernandez de Cos, ha affermato di essere allarmato dall’accelerazione dei prezzi al consumo. Non solo i banchieri centrali del Nord europa ma anche quelli dell’area del Mediterraneo incominciano a porsi dei dubbi sulle strategie monetarie ultra-espansive della BCE.

Nel breve quali sono i market mover su eurodollaro?

Domani sarà molto interessante valutare il dato sull’inflazione statunitense perché potrebbe rafforzare o indebolire il dollaro e di conseguenze deprezzare o apprezzare l’eurodollaro. Le attese sono fissate per una crescita dei prezzi al consumo a gennaio del 7,3% su base annuale (rispetto al 7% di dicembre) e per l’indice core esclusi energetici e alimentari del 5,9% a/a (rispetto al 5,5% di dicembre). In caso di cifre su inflazione superiori alle attese potremmo aspettarci un cambio eurodollaro in forte discesa anche verso 1,1350 sulla scia di un aumento delle aspettative degli investitori su una Federal Reserve ancora più attiva sul rialzo dei tassi di interesse (possibile anche un aumento di 50 bps del costo del denaro nel meeting del FOMC di marzo). Contrariamente un dato inferiore alle attese potrebbe dare un po’ di sollievo ai mercati e tenere il cambio eurodollaro sul sentiero per toccare quota 1,15.

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