Forex: EUR/CHF in rialzo, cerca di recuperare le perdite estive

Questa mattina il cambio EUR/CHF mostra un deciso rialzo che lo porta da un livello di 0,9626 fino all’attuale livello di 0,9745, massimo dal 10 agosto. La svalutazione sembra essere stato causato dall’aumento dei depositi a vista totali immobilizzati presso la BNS che sono saliti da CHF752,765 miliardi la scorsa settimana a CHF752,766 miliardi. Infatti, un aumento dei depositi a vista può indicare un intervento della banca centrale per svalutare il franco svizzero.

Nonostante ciò, la coppia EUR/CHF è in un graduale rafforzamento iniziato ormai dal marzo 2021 ed è stato accelerato dalla decisione della Banca Nazionale Svizzera (BNS) di aumentare i tassi di interesse di 50 punti base nella riunione del 16 giugno scorso.

Il tasso di riferimento è quindi passato dal -0,75% fino al livello di -0,25%, sempre in territorio negativo, anche se è il primo rialzo della banca elvetica dal 2007.

Infatti, dal 2015 la BNS aveva mantenuto il tasso di riferimento ad un livello del -0,75% puntando sulla svalutazione della propria valuta così da accelerare le esportazioni dei beni svizzeri.

Tuttavia, ora la massima autorità elvetica in campo monetario ha deciso un cambio di regime per cui non intende più svalutare il franco svizzero ma, al contrario, vuole rafforzarlo.

Il motivo? L’inflazione. Infatti, le pressioni inflazionistiche hanno toccato il +3,4% anno su anno nel mese di luglio e il massimo dall’ottobre 1993. La BNS intende dunque frenare la crescita dei prezzi al consumo (che ormai è ben al di sopra del target fissato dalla banca centrale al +2% a/a) grazie ad un CHF forte abbastanza da schermare gli effetti derivanti dalle importazioni di materie prime e servizi, mantenendole quindi più economiche.

Le strategie di lungo periodo della BNS

Per rafforzare la propria valuta la Banca Centrale Svizzera non ha nascosto l’utilizzo di operazioni di mercato aperto con cui possa comprare franchi grazie alle sue immense riserve di valuta estera. Infatti, il bilancio della BNS, al giugno 2022, era di circa CHF990 miliardi, il 140% del PIL svizzero ed il più alto di ogni altra banca centrale al mondo.

Di questo, circa il 90% sono rappresentati da investimenti in valuta estera, principalmente euro e dollari, con il 75% investiti in obbligazioni e il 25% in azioni. Lo smobilizzo di queste posizioni, e il successivo investimento in valuta nazionale, dovrebbe aiutare la banca centrale a stabilizzare la propria moneta consentendole di stemperare le pressioni inflazionistiche.

Le previsioni

Crediamo che le politiche aggressive della BNS insieme al ruolo di valuta rifugio del franco svizzero possano favorire l’apprezzamento della moneta elvetica nel medio/lungo periodo. Prevediamo che la coppia EUR/CHF si possa stabilizzare in un range vicino al livello di 0,93 nel caso più ribassista.

Pensiamo dunque che la svalutazione di questi giorni, indotta dalla BNS, sia stato solo un fenomeno temporaneo, adottato per non far apprezzare troppo velocemente la valuta elvetica e quindi non penalizzare eccessivamente le numerose imprese che esportano beni sui mercati internazionali.

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