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La divisa britannica ai massimi da due mesi verso dollaro e da 3 settimane verso euro.
Nella notte alcune fonti media hanno reso noto che la presenza di un accordo di massima tra il Regno Unito e l’Unione europea, che prevedrebbe 100 mld di euro di passività a carico del Regno Unito, con un esborso monetario netto che dovrebbe aggirarsi intorno ai 45 miliardi di euro. L’assegno di divorzio è più alto rispetto alle ultime proposte arrivate da Londra e potrebbe esserci un segnale positivo già il prossimo lunedì quando a Bruxelles Theresa May incontrerà il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker e il capo negoziatore, Michel Barnier.
La decisione ufficiale verrà presa al Consiglio europeo del 14-15 dicembre e se positiva potrebbe aprire alla seconda fase dei colloqui che riguardano le future relazioni tra Regno Unito e Ue e sulla questione dei confini con l’Irlanda del Nord. Due temi questi tutt’altro che semplici che richiederanno ancora mesi di negoziato.
Ad ogni modo, il Regno Unito sa che non può più perdere tempo e solo un avanzamento dei negoziati potrebbe arginare l’emorragia delle aziende che stanno abbandonando il Paese.
Gli acquisti sulla sterlina sono stati importanti e il cambio GBP/USD si è portato a 1,3430, massimi che non vedeva esattamente da due mesi. Il canale rialzista che il mercato si è costruito sembra portare a 1,37 entro fine anno. La prima area di supporto interessante passa a 1,3330, precedenti top di ottobre.
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