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Brexit, proroga di sei mesi. Cambio euro/sterlina poco mosso sul nulla di fatto

Nuova concessione da parte dell’Unione europea al Governo di Theresa May. Prevale la linea Merkel: proroga al 31 ottobre e voto alle europee del 23-26 maggio. Decadenza dei parlamentari inglesi post divorzio.

Brexit Fonte: Bloomberg

Sei mesi di tempo in più a Londra per provare a trovare un accordo per l’uscita dall’Unione ed un nuovo nulla di fatto sul tavolo della Brexit. Di umore analogo il cambio EUR/GBP, poco sopra la soglia della neutralità in area 0,8600, con tentativi di allungo per la moneta unica in avvio di giornata a 0,8620

Proroga Brexit: l’opinione dei presidenti

“L’Ue dei 27 ha concordato un’estensione dell’Articolo 50” ha annunciato il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk.

"È probabile che il Regno Unito parteciperà alle elezioni europee. È strano, ma è così: dura lex, sed lex" sono state invece le parole del presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker.

Non si è fatto attendere nemmeno il tweet del Preside americano, Donald Trump, che ha provocato: “Peccato che l’Ue sia così dura col Regno Unito e con la questione Brexit".

Più pratico l’approccio del premier giapponese, Shinzo Abe, che ha rinnovato il proprio impegno nel mantenere una stabilità sui mercati finanziari anche alla luce dell’uscita tarda della Gran Bretagna dall'Ue. Abe ha quindi spronato alla “cooperazione a livello internazionale".

Piccate infine le parole di Emmanuel Macron, convinto sostenitore della linea dura, che al massimo avrebbe posto il termine sulla Brexit al 30 giugno.

Brexit al 31 ottobre: i vincoli per il Regno Unito

La decisione presa nella notte dal Consiglio dell’Unione europea, va incontro alla richiesta di Theresa May, che proponeva una dilazione dei termini al 30 giugno per scongiurare la Brexit no-deal.

La scelta dei leader europei, tra i quali ha prevalso la posizione morbida della Cancelliera tedesca, Angela Merkel, presenta tuttavia alcune clausole.

Anzitutto, lo spostamento in là al 31 ottobre vincolerà il Regno Unito (eccetto cambi di programma in itinere) a prender parte alle elezioni europee del prossimo 23-26 maggio. Questo, fatto salvo che la Gran Bretagna non riesca a votare a favore di un accordo prima di tale data. May avrebbe in tal senso già in mente una nuovo confronto parlamentare entro il 22 maggio.

Brexit di Halloween: tre soli scenari possibili

La Brexit “di Halloween” al 31/10 arriverà a ridosso della vigilia della nuova legislatura europa, cosa che impedirà ai rappresentanti inglesi di mantenere una partecipazione all’interno dell’esecutivo comunitario.

Non solo: tra i vincoli imposti dall’Unione compare la decadenza dei parlamentari britannici subito dopo il divorzio dal blocco europeo, fattore che potrebbe rendere ancor più difficile il dialogo di May coi Comuni.

In termini generali, il Governo May ha quindi di fronte a sé tre possibili scenari alternativi: il voto all’accordo, la revoca dell’Articolo 50, la Brexit no-deal.

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