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Il rimbalzo del biglietto verde potrebbe durare ancora qualche seduta prima di riprendere la discesa.
Non è ancora il momento di tornare a vendere dollari. Il biglietto verde, che da inizio settimana ha recuperato terreno soprattutto verso euro e yen, potrebbe dare seguito ancora a questo movimento prima di riprendere la discesa. Qualche indicazione macro migliore delle attese (magari in arrivo dall'inflazione o dalle vendite al dettaglio venerdì) e l'aspettativa di un rialzo dei tassi della Fed a giungo potrebbe permettere tale rafforzamento.
Ad ogni modo, crediamo sia solo un movimento di breve respiro. Al momento, le incertezze che ruotano intorno all'amministrazione Trump portano gli operatori ad essere un po' cauti sull'effettiva capacità di portare a termine la sua politica fiscale ultra espansiva.
Dal punto di vista tecnico, il Dollar Index, dopo aver aggiornato nella notte di lunedì i minimi dall'elezione di Trump, sta cercando di rialzare la testa. Il rimbalzo è arrivato ora a un punto cruciale, dove passa la trend line rialzista che congiunge tutti i minimi del 2016, perforata ad aprile scorso. Solo un superamento di tale riferimento getterebbe le basi per un ritorno verso la trend line discendente in essere da inizio anno. Il test qui è strategico nel medio periodo.
Al momento, non crediamo che il dollaro abbia la forza di rompere tale resistenza. Le vendite potrebbero ripartire e riportare l'indice verso i minimi di inizio settimana, a 98,30 punti, e da qui anche più in basso, in direzione della linea che unisce i minimi di inizio anno.
Ipotizzando un ritorno dell'EUR/USD verso 1,14 entro il terzo trimestre dell'anno, è possibile che il Dollar Index possa scendere sino a 93 punti, minimi toccati più volte nel corso degli ultimi due anni, salvo la perforazione di maggio 2016.
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