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La corsa dell'euro potrebbe arrivare anche a 1,20.
Recupero importante per l’euro stamane, con il cambio Eur/Usd che è tornato sopra 1,17 per la prima volta da 10 sedute a questa parte. A muovere la moneta unica sarebbero stati principalmente due fattori, tra cui alcune indiscrezioni trapelate dalla Bce e i dati macro tedeschi.
Sul primo punto, alcuni esponenti avrebbero dichiarato a Bloomberg che sarebbe tardi alzare i tassi a fine 2019, aumentando di fatto la probabilità di un rialzo a settembre. Un’indicazione questa in linea con quanto emerso nell’ultima riunione della Bce, dove Mario Draghi ha dichiarato che nessuna manovra ci sarà prima dell’estate del 2019. Sarà quindi lo stesso Mario Draghi a dare avvio a un rialzo dei tassi prima che il suo mandato termini (31 ottobre 2019), probabilmente attraverso un ritocco dei tassi sui depositi.
Un contributo positivo è arrivato anche dagli ordini all’industria tedesca di maggio, saliti ben oltre le attese (+2,6%). Si tratta del primo segno positivo del 2018, dopo 4 mesi di cali consecutivi, guidati per lo più da una ripresa della domanda interna e dall’eurozona, mentre sono risultati in calo gli ordini extra Ue (-1,3%). È troppo presto per dire se il dato tedesco di stamane rappresenti la luce in fondo al tunnel dopo le indicazioni deboli di questa prima parte dell’anno.
Il tema dazi potrebbe peggiorare le prospettive di crescita globale, Germania inclusa. A confermarlo è stato anche il FMI che ha tagliato le stime sul Pil tedesco al 2,2% dal 2,5% nel 2018, a fronte di un rialzo di 0,1% punti percentuali per il 2019 (al 2,1%).
Nonostante il rialzo di oggi, il mercato rimane suscettibile di nuovi cali a poche ore dall’entrata in vigore dei dazi Usa verso la Cina. Importanti saranno anche i dati macro in arrivo proprio dagli Usa, su cui spiccano i NFP.
Il cambio EUR/USD per ora è stato frenato dalla presenza di una resistenza collocata a 1,1720, dove passa il primo ritracciamento di Fibonacci nella discesa partita dai picchi di aprile e culminata a 1,15. Il superamento di tale riferimento aprirebbe la strada a 1,1850, massimi di giungo e da qui a 1,20-1,2070, target importante di medio periodo.
Raggiunto quel livello, una ripartenza delle vendite potrebbe indicare la possibile formazione di un testa-spalle ribassista (spalle a 1,20-1,21, testa a 1,2550 e neckline a 1,15). Il target di lungo periodo sarebbe 10 figure più in basso, anche se è ancora molto presto per dirlo.
Nell’immediato, un tentativo di ribasso si riaprirebbe sotto 1,1630, con target a 1,1520-1,1500, supporto strategico di medio lungo periodo, al di sotto del quale il mercato potrebbe scivolare a 1,12.
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