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Il cambio più importante del mondo resiste alle vendite, dopo i recenti sviluppi sulla riforma fiscale.
Si difende in area 1,18 il cambio Euro/Dollaro dopo l’approvazione della riforma fiscale al Senato statunitense del week end scorso. La riforma è arrivata ora alla Camera, dove dovrà essere allineata alla versione approvata dalla stessa Camera a novembre. Ad ogni modo, quello del Senato era lo scoglio più importante e la strada dovrebbe essere in discesa ora.
Nonostante la portata della riforma, il biglietto verde non ha recuperato molto terreno, questo perché gli investitori temono dei contraccolpi sul debito derivanti dalla stessa riforma.
Sul fronte politico, la situazione appare delicata anche in Europa. Durante il week end si terrà un'assemblea dell'SPD che dovrà decidere se sostenere un nuova Grande coalizione con la CDU di Angela Merkel. In caso di un voto contrario, l'euro potrebbe indebolirsi la prossima settimana.
Proprio la prossima settimana l'attenzione si concentrerà sulle decisioni della Federal Reserve e della Bce. Se la prima alzerà con ogni probabilità i tassi d'interesse, la seconda dovrebbe rilasciare qualche dettaglio in più in merito alla revisione del QE elaborata ad ottobre. Per Janet Yellen sarà l'ultima conferenza stampa di politica monetaria prima di lasciare l'incarico a febbraio prossimo.
Tutti questi fattori potrebbero mantenere il cambio in un'area di congestione compresa tra 1,17 e 1,20 fino a fine anno. Solo una discesa sotto 1,17 potrebbe creare dei presupposti per un'estensione dei cali verso 1,15-1,14.
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