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Il biglietto verde riprende la corsa in vista dei dati sul Pil statunitense di questo pomeriggio e del balzo dei rendimenti dei Treasury.
Riprende la corsa il biglietto verde dopo la pausa dell'ultima settimana dettata dalle parole di Trump. Gli acquisti sulla divisa statunitense stamane sono significativi e potrebbero essere alimentati da due driver:
Così, l'effetto Trump, che la scorsa settimana aveva criticato come il ritmo di rialzo dei tassi della Fed stesse rafforzando troppo la divisa americana, sembra essersi smorzato in attesa di questi eventi importanti.
Il cambio EUR/USD si sta spingendo nuovamente verso l'1,16 basso, dopo il doppio test a 1,1740-1,1750 delle ultime sedute. Il primo supporto rimane su 1,1580, al di sotto del quale rimane molto probabile una prosecuzione della discesa verso 1,1500. Solo un dato del Pil sotto al 4% potrebbe smorzare temporaneamente un po' questa forza, in attesa delle Banche centrali.
Proprio dalle Banche centrali sta arrivando la spinta ai rendimenti sui Treasury. Dopo la riunione di ieri della Bce, dove Draghi è apparso moderatamente ottimista, la parola passa ora ai suoi pari della BoJ, Fed e BoE. L'impressione è che tutte di concerto faranno leva sul miglioramento dell'economia per giustificare il cambiamento del linguaggio verso un approccio meno accomodante.
Il rendimento del Tnote a 10 anni è salito ormai al ridosso del 3%, livello abbandonato un mese e mezzo fa. Un aspetto questo che potrebbe far apprezzare ancora il biglietto verde.
Il Dollar Index si sta avvicinando alla soglia di 95 punti, importante resistenza oltre la quale andrebbe ad aggiornare i massimi da oltre un anno.
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