Ftse Mib: 3 azioni da tenere d’occhio a novembre
Crisi coronavirus ed effetti delle elezioni Usa condizioneranno gli scambi nel mese che si è appena aperto. Occhi su banche, petroliferi e settore automotive
Novembre parte sospinto dai risvolti delle elezioni Usa e da quelli delle nuove misure restrittive a causa del covid-19– nuovi lockdown generalizzati in tutta Europa: in Italia, da domani entreranno in vigore normative differenziate a seconda di determinate fasce di rischio.
Sul Ftse Mib ciò si potrebbe tradurre in una rinnovata volatilità, frutto della spinta al rialzo data dall’ottimismo per una vittoria netta alle elezioni Usa (che al momento prevale) e di quella, al ribasso, dovuta al nuovo lockdown.
Le elezioni Usa: come impatteranno sul Ftse Mib?
Tradizionalmente i mercati azionari tendono a segnare rialzi all'indomani della vittoria di un candidato repubblicano: nel 2016 l’S&P 500 ha guadagnato il 12% in un anno; nel 2020, nonostante la crisi pandemica e il crollo degli indici di Borsa globali, l’indice dei 500 titoli a più alta capitalizzazione Usa è riuscito comunque ad avanzare del 48%.
In occasione delle elezioni 2020 tuttavia l’esito migliore che gli operatori di mercato potessero augurarsi era piuttosto una vittoria netta di uno dei due candidati – indifferente se repubblicano o democratico. A livello economico una vittoria del repubblicano Donald Trump potrebbe forte provocare effetti immediati sulla crescita di Wall Street, grazie alla tendenza all’autoregolamentazione tollerata dal GOP; nel lungo termine, tuttavia, le politiche economiche e gli investimenti in programma dal democratico Biden potrebbero comunque favorire i mercati.
L’importante era ridurre al minimo l’incertezza sul vincitore: esattamente ciò che non è successo. A due giorni dal voto gli scrutini sono ancora in corso, complice anche l’ingente mole di voti arrivati per corrispondenza. Il candidato democratico Joe Biden sembra comunque mantenere un certo vantaggio, soprattutto dopo aver strappato all’avversario Donald Trump stati chiave come Michigan e Wisconsin.
Nel frattempo, mentre il resto del mondo attende il risultato, in Europa resta un certo ottimismo circa la vittoria di Biden – ottimismo che aiuta gli azionari al rialzo. In Italia il Ftse Mib non è da meno: abbiamo già analizzato come le elezioni Usa potranno provocare ricadute sull’indice Mib. Ma quali titoli subiranno per primi le ripercussioni del voto?
L’emergenza coronavirus
Mentre gli Stati Uniti hanno messo da parte i timori per la pandemia di covid-19, in Europa l’emergenza persiste e si fa ancora sentire – senza altre distrazioni. I principali stati europei sono già corsi ai ripari, con lockdown “light” e coprifuoco, e l’Italia ha implementato un sistema di gestione del rischio (e, di conseguenza, delle misure da adottare) in base a tre fasce: zona rossa, rischio alto e lockdown totale; zona arancione, rischio medio e divieto di entrata ed uscita dalle regioni; zona gialla, rischio basso (resta la chiusura degli esercizi di ristorazione alle 18 e dei negozi durante il fine settimana). Coprifuoco dalle 22 alle 5 in tutto il territorio nazionale.
Le chiusure, seppur centellinate, pesano sui titoli più esposti sul Ftse Mib – gli stessi che più hanno sofferto durante il lockdown della scorsa primavera. Di seguito una panoramica delle probabili conseguenze nel prossimo mese (il lockdown “a zone” scadrà il 3 dicembre).
Quali titoli del Ftse Mib tenere d’occhio a novembre
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Le azioni Fca
Giudizio: Buy
Target price 12 euro
Tra il mercato concessionario che ancora stenta a riprendersi dall’ultimo lockdown e l’incertezza sul futuro degli impianti Fca in nord America (abbiamo già sviscerato gli interessi del gruppo italo-statunitense al di là dell’Atlantico), si prospettano tempi richiosi per le azioni Fca.
Certo le vendite iniziavano a tornare sui binari: all’inizio della settimana il report Acea ha segnalto un incremento a ottobre delle immatricolazioni, in crescita del 12,57% a 37.936 unità, contro le 33.701 registrazioni dello stesso mese di un anno fa – il tutto in un settore dove le immatricolazioni sono rimaste per lo più stabili, in calo del 18%.
È probabile ritenere che un lockdown per fasce non porterà di nuovo ai crolli cui abbiamo assistito a marzo (quando il mercato concessionario subì un calo di oltre il 85%), ma l’intero settore è comunque destinato a soffrire.
Al momento, le azioni Fca avanzano dell’1,16% a 11,30 euro l’una, in linea con il listino principale.
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Banco BPM
Giudizio: Neutral
Target price: 1,85
Occhi puntati sul settore bancario in tempo di nuovo lockdown. Oggi Andrea Enria, presidente del Consiglio di vigilanza della Bce, ha dichiarato ai quotidiani De Tijd e L’Echo che “In una seconda ondata (della pandemia) con una ripresa più lenta, l'impatto sul capitale e il deterioramento della asset quality potrebbero diventare molto più significativi”.
Sale dunque il rischio di credito tra gli istituti finanziari dell’Eurozona e la nuova ondata di covid-19 già si è fatta sentire sui conti dei quest’anno dei principali istituti nazionali – oggi è il turno di Unicredit e, a mercati chiusi, Banco Bpm, ieri di Intesa Sanpaolo: i conti finora pubblicati sottolineano una ripresa degli utili nel terzo trimestre grazie, soprattutto per Unicredit, all’aumento delle commissioni seguito al ritorno a una “semi-normalità” post-lockdown.
Mentre l’Italia si avvia di nuovo dentro il tunnel dell’incertezza, Banco Bpm lavora in vista di una fusione: molto probabilmente con il ramo italiano della francese Credit Agricole, ma voci di corridoio (presto smentite dallo stesso amministratore delegato Jean Pierre Mustier) parlando anche di un probabile matrimonio con Unicredit.
Al momento, le quotazioni di Banco Bpm avanzano dello 0,24% a 1,65 euro per azione. Gli analisti di Equita Sim si mantengono neutrali nei confronti dell’intero settore bancario (anche se proprio oggi Credit Suisse ha confermato il giudizio su Intesa Sanpaolo a Outperform, con target price a 2,5 euro) ma nutrono speranze nella prossima operazione di merger, presumibilmente quella con al centro Banco Bpm.
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Eni
Giudizio: Hold
Target price: 7,60 euro
Occhio infine alle azioni Eni e, in generale, ai titoli petroliferi, che nelle ultime settimane hanno visto il prezzo del petrolio sprofondare ai minimi da maggio nel momento in cui l’aumentare delle restrizioni causa covid ha fatto temere sulla tenuta della domanda.
Al momento le azioni Eni avanzano dello 0,30% a 6,61 euro l’una e i vertici del cane a sei zampe si mantengono comunque ottimisti riguardo al futuro. Alla fine di ottobre Francesco Gattei, Cfo di Eni, ha dichiarato di avere “molti strumenti” per continuare a garantire un floor dividend anche nel caso che la crisi da covid-19 dovesse continuare.
Per altro, quanto all’andamento del prezzo del petrolio l’Opec è già al lavoro per rimodulare la politica dei tagli alla produzione in vista di nuovi lockdown. Se infatti il piano originario dello scorso aprile prevedeva di diminuire l’entità dei tagli a 5,8 milioni di barili al giorno a partire dal 2021, la nuova situazione epidemiologica sta portando l’organizzazione dei principali esportatori di petrolio a mantenere i tagli attuali (7,7 milioni di barili al giorno) a oltranza, così da pilotare al rialzo il prezzo del barile.
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