Ftse Mib annulla i rialzi dell’apertura ma continuano a brillare Leonardo e Atlantia
A metà mattina il Ftse Mib scivola dello 0,54%, in attesa dei dati sull’inflazione. Futures USA contrastati, oggi occhi sul discorso di Powell. Dollaro recupera dai minimi di sei settimane
- Ftse Mib in calo, - 0,54%, inversione anche per Dax a -1,12%, Cac40 -0,17%, Ftse 100 -0,02%
- Azioni Leonardo in rialzo del 4,77% sulla scia dell’Ipo di Dbrs, in settimana cda
- Dollaro in rialzo a 90,09, debole il cambio EUR/USD. Wti di nuovo sopra i 60 dollari al barile
Cambio di rotta per il Ftse Mib, che a due ore dall’apertura si allinea al resto degli indici di Borsa europei in attesa dei dati sull’inflazione dell’Eurozona e delle parole del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, nel pomeriggio. Gli occhi degli operatori sono puntati sulla notizie circa la risposta della banca centrale Usa al rischio inflazione, dopo che i rendimenti sui Treasuries statunitensi sono schizzati ai massimi dal febbraio 2020, dando il via a una serie di vendite sul mercato secondario.
Sul fronte covid-19 si monitora l’andamento della campagna di vaccinazione soprattutto dopo la conferenza stampa di ieri del premier britannico Boris Johnson, che ha annunciato un piano in quattro fasi per il ritorno alla normalità post-covid.
Ftse Mib in rialzo, focus su telecomunicazioni
Sull’indice Mib di Milano oggi brillano le azioni Leonardo, che a mezz’ora dall’apertura avanzano del 5,22% a 6,93 euro l’una. Il titolo Leonardo si apprezza sull'Ipo di Dbrs, all'esame di un cda convocato per questa settimana.
Occhi inoltre su Telecom Italia, che avanza dello 0,42%. Stando a quanto dichiarano tre fonti, l’azienda di telecomunicazioni sarebbe pronta a fornire supporto tecnologico e finanziario al servizio di streaming di DAZN, in lizza per conquistare i diritti televisivi del campionato di calcio. Il gruppo ha sottoscritto un'intesa volta a integrare l'accordo di distribuzione già in essere con DAZN, anche nei termini economici. Nel frattempo, il consigliere indipendente Massimo Ferrari ha rassegnato le dimissioni – il gruppo si prepara a un rinnovo del cda che potrebbe comprendere anche Giovanni Gorno Tempini, attuale presidente della Cassa Depositi e Prestiti.
La stessa Cdp che, stavolta al riguardo del dossier banda ultralarga, sembra voler puntare a salire al 60% di Open Fiber, la cui governance attualmente è condivisa con Enel, per prendere il controllo della società a banda larga.
Quanto invece all’affare concessione autostradale dei Benetton, l’offerta che ieri Cdp avrebbe dovuto avanzare per rilevare Aspi (autostrade per l’Italia), attesa per ieri, è rimasta aperta e proseguirà oggi pomeriggio "al fine di consentire la contestualità delle determinazioni di tutti i membri del consorzio". Dopo il balzo in avanti della vigilia, oggi le azioni Atlantia, holding dei Benetton di cui fa parte la stessa Aspi, avanzano del 3,43%.
In rialzo sul Ftse Mib anche i titoli Unipol (+1,73%) e Tenaris (+1,6%), mentre perdono quota i farmaceutici: Diasorin scivola del 2,8%, Amplifon dell’1,75%. Giù anche gli industriali, con Stmicroelectronics in calo dell’1,71% e Pirelli a -1,37%.
Spread stabile a 93 punti.
Come si prospetta la giornata sul resto dei mercati finanziari?
- Europa – dopo l’apertura al rialzo gli azionari europei tentano di proseguire la seduta in area rossa: il Dax di Francoforte, che ancora a un’ora dall’avvio degli scambi perde lo 0,70%. Cauto anche il resto degli indici del Vecchio Continente: in Francia il Cac40 perde lo 0,24% mentre a Londra il Ftse 100 si muove in calo dello 0,22%, nonostante il programma annunciato ieri dal governo per il ritorno alla normalità post-covid e i dati macro sulla variazione delle richieste di disoccupazione a gennaio (20.000 in meno, meglio delle aspettative che si aspettavano un rialzo di 35.000 unità ma comunque sulla scia del dato precedente, in calo di 20.400 unità). Attesi oggi i dati dell’Eurozona sull’inflazione di gennaio – le attese prevedono un aumento a 0,9% su base annuale.
- Usa – futures contrastati su Wall Street, dove tuttavia si prevede comunque un avvio al rialzo ad eccezione del comparto tech (i futures sul Nasdaq scendono dello 0,07%), che minaccia di allungare i cali con cui ha chiuso la prima sessione della settimana. Occhi puntati oggi sul discorso del numero uno della Fed, Jerome Powell, in audizione al Senato per la presentazione dello stato sull’economia. Continua a salire il tasso del T-Bond decennale, che avanza all’1,37%. “Powell molto probabilmente ribadirà che la Fed è ancora lontana dai propri obiettivi e che servirà ancora del tempo prima di vedere 'progressi sufficienti' per iniziare a ridurre il proprio programma di acquisti”, scrivono gli analisti di Unicredit.
- Forex – In attesa delle parole di Powell su un’eventuale rialzo dell’inflazione, il dollaro tocca il minimo da sei settimane e nelle prime ore del mattino scende a 89,90, salvo poi recuperare con l’apertura europea – al momento viaggia a 90,09. Si indebolisce il ambio EUR/USD, senza però scendere sotto quota 1,21, mentre il GBP/USD resta saldo a 1,40, sui massimi pluriennali. In rialzo anche l’USD/JPY (大口), che torna sopra quota 105,270.
- Materie prime – in recupero il prezzo del barile, che dà seguito ai riali di inizio settimana. Oggi il Wti quota a 62,37 dollari al barile mentre il Brent sale a 66,11 dollari.
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