Ftse Mib scatta in avvio, occhi su St (+4,5%) e Unicredit
La conferma di Biden alla Casa Bianca e l’efficacia del vaccino Pfizer/Biontech sulle nuove varianti di covid-19 spingono al rialzo gli azionari globali. Bene l’indice Mib, St + 4,5%
Avvio di seduta in rialzo per il Ftse Mib, che si allinea al resto degli indici di Borsa europei: a mezz’ora dall’apertura il Daxavanza dell’1,22% (nonostante il dato sulla bilancia commerciale tedesca di novembre in calo rispetto alle previsioni, solo 16,4 miliardi di euro rispetto ai 18 miliardi attesi), a Parigi il Cac40 guadagna lo 0,72%, bene anche Londra dove il Ftse 100 sale dello 0,29%.
A spingere i rialzi in Europa contribuisce l’ottimismo per la vittoria di Joe Biden alla Casa Bianca, ratificata ufficialmente ieri dal Congresso (i mercati hanno archiviato velocemente gli scontri provocati dai sostenitori di Trump durante la conferma dei voti). Un’amministrazione democratica, forte anche della maggioranza dei due rami del parlamento (dopo il ballottaggio in Georgia di martedì scorso, i democratici possono contare anche sul Senato), fa ben sperare in un rapido piano di aiuti fiscali per risollevare l’economia Usa dalla crisi pandemica.
Le buone notizie in arrivo dagli Usa hanno spinto al rialzo anche i mercati asiatici: in Giappone il Nikkei ha aggiornato i massimi da 30 anni, chiudendo in rialzo del 2,3% a 28.139,03 punti, mentre anche il Kospi coreano mette a segno una buona performance (+2,8%) grazie al balzo in avanti della casa automobilistica Hyundai (+22,8% dopo l’annuncio di un accordo con Apple per lo sviluppo di veicoli elettrici e relative batterie).
Ftse Mib in rialzo, balzo di St
Banche e petroliferi trainano al rialzo l’indice di Milano. Il Ftse Mib a quasi un’ora dall’apertura avanza dell’1,13% e supera, per la prima volta dalla fine di febbraio, quota 23 mila punti.
A guidare il recupero sono comunque le azioni Stmicroelectronics, che avanzano del 4,17% a 33,73 euro l’una dopo l’annuncio di un aumento dei ricavi netti preliminari nel 2020 3,24 miliardi di dollari, in rialzo del 21,3% su base sequenziale e 580 punti base al di sopra del valore più alto del range previsto. La stima precedente, di ottobre scorso, era per 2,99 miliardi.
Bene anche i titoli oil, grazie al prezzo del greggio che, dall’inizio dell’anno, è riuscito a tornare al di sopra dei 50 dollari al barile (non succedeva dal pre-pandemia) grazie a un compromesso in seno all’Opec+ sui tagli alla produzione. Così, mentre il Wti viene scambiato per 51,17 dollari al barile e il Brent viaggia sui 54,87 dollari, sul Ftse Mib le azioni Saipem avanzano del 2,48% a 2,52 euro l’una, le Tenaris guadagnano l’1,15% e il titolo Eni lo 0,46%, a 9,11 euro per azione.
Infine, un occhio alle banche. Dopo il rally di ieri, al momento Bper Banca avanza del 2,82%; bene anche il titolo di Banco Bpm, in rialzo dell’1,46%. Oggi si torna a parlare dell’accordo Unicredit-Monte dei Paschi: secondo Il Messaggero, il Tesoro è pronto ad alzare a oltre 20 miliardi di euro (rispetto ai 14 miliardi inizialmente previsti) la dote di Unicredit per rendere più appetibile la fusione con il Monte, includendo i crediti unlikely-to-pay nel portafoglio che verrà rilevato da Amco. Il beneficio per Unicredit salirebbe a 2,5-3 miliardi di euro a un prezzo di cessione attorno al 30% del nominale. Al momento le azioni Unicredit avanzano del 2,39%.
Resta da vincere la ritrosia di Leonardo Del Vecchio, che con la sua Delfin partecipa al capitale di Unicredit con poco meno del 2% e che, secondo due fonti vicine alla vicenda, sarebbe in contatto con le fondazioni azioniste che pure non vedrebbero di buon occhio l'operazione.
Il coronavirus sullo sfondo
Neanche la situazione covid-19 riesce a intaccare l’ottimismo dei mercati azionari, eppure restano le preoccupazioni per i contagi da coronavirus. I numeri restano infatti ancora alti ma, mentre avanza la campagna di vaccinazione, a rinvigorire i mercati contribuisce anche la notizia secondo cui il vaccino di Pfizer/Biontech sarebbe efficace anche contro le varianti inglese e sudafricana del covid-19.
Positivi i futures Usa, mentre sul fronte valutario l'euro sul dollaro è stabile a 1,2227. Secondo alcuni analisti, la lentezza della campagna di vaccinazione in Europa potrebbe innescare prese di profitto sull’euro, scardinando le convinzioni sull’andamento della moneta unica nel 2021. L’euro perde terreno anche rispetto alla sterlina, con il cross valutario EUR/GBP in calo di quasi mezzo punto percentuale a 0,9004. In rialzo l’USD/JPY (大口), a 103,937.
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