Google/Alphabet, preview trimestrale: attese negative sui risultati
Il consensus si attende dati in peggioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Martedì 26 luglio si apre la settimana più attesa per le trimestrali statunitensi. Infatti, pubblicheranno i dati trimestrali i grandi perdenti di questo travagliato 2022 ovvero i titoli tecnologici. La holding proprietaria di Google, Alphabet, sarà uno degli apripista anche se gli investitori sono preoccupati perché si attendono dati in deciso rallentamento rispetto ad un anno fa.
Come tutti i FAANG, anche Alphabet ha trascorso un primo semestre 2022 da dimenticare. Da gennaio il NASDAQ ha archiviato una perdita del 24% (superando il -30% a metà giugno) afflitto dalle innumerevoli difficoltà poste dallo scenario macroeconomico. La tempesta perfetta creata dal mix di pressioni inflazionistiche, tensioni geopolitiche e crisi energetica ha indebolito i fondamentali dei Big Tech che hanno deluso già nei risultati del primo trimestre 2022.
Ora gli effetti delle politiche monetarie restrittive imposte dalle principali banche centrali (ultima la BCE che ieri ha stupito i mercati alzando i tassi di interesse di ben 50 punti base) stanno accelerando le prospettive di un ulteriore deterioramento economico a causa dell’aumento del costo del denaro per frenare l’inflazione, ai massimi da 40 anni.
Storicamente vi è una correlazione negativa tra inflazione e titoli tecnologici che tendono a soffrire durante prolungati periodi di questo tipo. La ragione è presto detta. Un aumento dell’inflazione, e le misure prese per impedirne l’aumento incontrollato, causano un aumento dei costi per i giganti della tecnologia che al contrario prosperano durante periodi di bassi tassi di interesse.
Tuttavia, nonostante le quotazioni dei titoli tech siano alquanto depresse, questo potrebbe risultare un periodo proficuo per poter aprire delle posizioni a prezzi scontati con un orizzonte di breve periodo.
Le stime sui risultati
Negli ultimi 30 giorni il consensus ha rivisto al ribasso dello 0,36% gli utili per azione che dovrebbero toccare quota $1,29, inferiori rispetto a quelli dello stesso periodo dell’anno scorso che erano risultati pari a $1,36.
Al contrario, le aspettative sui ricavi sono in miglioramento con un dato previsto di $58,1 miliardi, in crescita del 14% rispetto ad un anno fa.
Dunque, la società di Menlo Park dovrebbe continuare la tendenza discendente per quanto riguarda gli EPS ma potrebbe continuare a registrare dati positivi sul lato dei ricavi. Infatti, anche lo scorso trimestre Alphabet aveva riportato EPS deludenti a $1,23 contro aspettative ferme a $1,28 mentre i ricavi erano risultati leggermente migliori delle previsioni avendo toccato i $68,01 miliardi contro i $67,94 attesi.
Le prospettive sul titolo
Negli ultimi due mesi i prezzi del gruppo si sono mossi lateralmente nell’area $105-120. Fondamentale sarà quindi mantenersi al di sopra dei supporti in area $105. Una perentoria vittoria al di sopra del limite a $120 potrebbe essere un primo segnale rialzista per raggiungere obiettivi a $125 e $130. Discorso ben diverso sotto $105.
In conclusione, le stime sui risultati rimangono pessimistiche ma un eventuale sorpresa sugli EPS potrebbe causare un forte volatilità sul titolo spingendolo verso un momentum rialzista di breve periodo.
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