Il giorno delle quattro streghe, origine del nome e conseguenze sui mercati

Oggi è il cosiddetto “Giorno delle Quattro Streghe” anche se la spiegazione di questo evento non ha nulla a che vedere con il soprannaturale. In breve, il “Freaky Friday”, come viene definito dall'altra parte dell'Atlantico, è il momento in cui si ritrovano a scadere - nello stesso momento - i contratti futures su indici e azioni così come quelli relativi alle opzioni (sempre con sottostante gli indici e i titoli azionari).

L’evento è dunque abbastanza raro in quanto la scadenza simultanea di tutti e quattro i contratti avviene solo il terzo venerdì del mese in chiusura di ogni trimestre. Di conseguenza questo particolare allineamento tra le scadenze dei derivati accadrà quattro volte all’anno e rispettivamente il terzo venerdì di marzo, giugno, settembre e dicembre.

In realtà, solo dal novembre del 2002 l’attuale nome ha sostituito il precedente “Giorno delle Tre Streghe” e cioè da quando sono stati introdotti anche i futures con sottostante i titoli azionari.

Ricordiamo che i futures sono contratti derivati regolamentati da una clearing house e scambiati su una Borsa in cui due parti si mettono d’accordo per comprare (vendere) un sottostante (indici, azioni, materie prime) ad un prezzo pre-concordato ad una certa data futura.

Le opzioni, invece, permettono al detentore del contratto di avere il diritto, ma non l’obbligo, di acquistare (opzione call) o vendere (opzione put) un determinato sottostante ad un prezzo prestabilito alla scadenza del contratto (vi è solo una lieve differenza tra le opzioni definite “americane”, dove il diritto d’opzione può essere esercitato per tutta la durata del contratto, e quelle “europee” dove il diritto d’opzione può essere esercitato solo alla data di scadenza dello stesso).

L’origine del nome

Si sa agli operatori finanziari di Wall Street piace affibbiare nomignoli molto particolari - e a volte strani - collegati a determinati eventi che accadono nel tumultuoso mondo della finanza. Così si ha il “sell in may and go away” (ipotetico periodo di vendite che avviene nel periodo di maggio) o il "rimbalzo del gatto morto" (quando le quotazioni di un asset finanziario mostrano una tendenza rialzista di breve periodo dopo una brusca correzione) e infine vi è anche il Giorno delle Quattro Streghe.

Quest’ultimo dovrebbe dunque prendere il nome dall’Ora delle Streghe, che nell’immaginario collettivo scatta al dodicesimo rintocco della mezzanotte, e allenterebbe i confini tra il mondo reale e quello soprannaturale.

Ma perché è così importante?

Il “Giorno delle Quattro Streghe” viene tenuto sotto stretta osservazione dagli operatori finanziari di Wall Street, pronti a cogliere ogni possibile opportunità di speculazione. Infatti, quando tutti e quattro i contratti arrivano a scadenza, di solito, si vengono a creare delle condizioni di mercato particolari per cui si riscontra un notevole aumento delle transazioni e quindi un incremento della volatilità (anche se alcuni contratti vengono estesi dopo la scadenza con un meccanismo chiamato rolling).

Questo potrebbe dunque creare movimenti anomali (rialzisti o ribassisti) sui mercati senza alcun collegamento con i fondamentali dei titoli.

Gli effetti sui mercati

Sebbene il “Freaky Friday” sia molto atteso da trader ed investitori, nella pratica può anche non avere grosse influenze sull’andamento dei listini. Infatti, grazie alle possibilità di copertura offerte da opzioni, swap e corridor ci si può costantemente coprire da rialzi e ribassi del mercato così da annullare quasi del tutto gli eventuali effetti generati dalla volatilità.

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