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Indice Dow Jones in rialzo, ma non basta per chiudere la settimana in positivo

Chiusura contrastata anche per gli indici europei, che tentano il rimbalzo ma non recuperano le perdite delle vendite di ieri. EUR/USD in calo a 1,12

Nasdaq Fonte: Bloomberg

Sembrava un'ultima sessione della settimana all’insegna del recupero, con il Dow Jones che in apertura ha segnato un rimbalzo di oltre il 2% in linea con gli altri listini di Wall Street.

Le dichiarazioni della Federal Reserve di mercoledì sera, con cui la Banca centrale statunitense ha lasciato invariati i tassi di interesse e pronosticato un crollo del 6,5% del Pil Usa entro il 2020, hanno provocato una forte ondata di sell-off sui mercati nella giornata di ieri, che ha bruscamente stoppato il rally con cui gli indici globali, galvanizzati dalle prospettive di ripresa post-coronavirus, avevano dato il via al mese di giugno.

Come si conclude per Wall Street la settimana della Fed?

Ieri gli azionari statunitensi hanno osservato contrazioni che non si vedevano da marzo, con una perdita in chiusura del 6,9% per il Dow Jones (sceso a 1861,82 punti), mentre anche l’S&P500 perdeva il 5,9% e il Nasdaq il 5,27%. A contribuire al ribasso, oltre alle fosche previsioni della Fed, anche la crescente preoccupazione per l’andamento della pandemia di coronavirus.

Al contrario, oggi in apertura gli azionari del Nyse hanno osservato rialzi intorno ai 500 punti, mentre anche il Nasdaq (che in settimana ha toccato un nuovo massimo storico, arrivando a superare la soglia dei 10 mila punti) ha osservato un rialzo dell’1,8%.

“È stata una settimana di correzione fisiologica abbastanza prevedibile” commenta Pietro Bellotti, Premium Client Manager di IG. “Non prevedibile è stata la velocità e la forza con cui è avvenuta soprattutto ieri. Oggi il mercato ha reagito cercando di recuperare terreno e ritrovando ottimismo nonostante i timori dovuti all'aumento dei casi in Texas Florida e California che hanno aumentato nei giorni scorsi le paure di un nuovo scoppio pandemico”.

Difficilmente però tutto ciò sarà abbastanza per recuperare i cali di ieri – i peggiori dal 16 marzo, quando l’impatto del Covid-19 sui mercati colpiva più forte – ed molto probabilmente si assisterà alla prima settimana di chiusura negativa dopo quattro settimane: Dow Jones ed S&P500 sono ancora in ribasso del 3% rispetto a venerdì scorso, il Nasdaq dello 0,6%.

Come hanno reagito gli indici europei?

I cali di ieri a Wall Street hanno pressato anche gli azionari del Vecchio Continente, a cui tuttavia non è servito molto per riprendersi, dopo le prime ore di contrattazione contraddistinte da un’alta volatilità. Neanche i cattivi dati macro hanno interrotto il recupero. In mattina l’Eurostat ha pubblicato la variazione della produzione industriale di aprile nell’area euro, crollata del 17,1% rispetto a marzo e del 28% rispetto all’aprile del 2019: la contrazione più forte di sempre, laddove gli economisti si aspettavano un calo del 16%.

D’altra parte, a sessione chiusa il rimbalzo è fallito: Milano ha chiuso la seduta in rialzo dello 0,43%, cedendo oltre 6 punti nella settimana, Parigi ha guadagnato lo 0,49%, Francoforte perde lo 0,18%, Londra sale dello 0,2% e Madrid perde lo 0,1%.

Debole anche l’euro, con il cambio EUR/USDin calo a 1,1248 (1,13 in avvio e 1,1385 ieri in chiusura).

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