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Indici di Borsa cauti, in Europa attesa per Consiglio Europeo

Primo scontro in presenza tra i “Frugal Four” e il resto dei 27. Nel frattempo, anche gli Usa discutono di nuovi pacchetti di supporto fiscale. Caute le Borse europee, ribassi fino all’1%, Milano perde lo 0,4%

Bandiera UE Fonte: Bloomberg

Apertura al di sotto della parità per le Borse europee nel giorno in cui, per la prima volta dallo scoppio della pandemia di Coronavirus, i leader dei 27 si riuniranno in presenza per confrontarsi (e, si spera, accordarsi) sul piano di rilancio dell’economia comunitaria, il Recovery Fund da 750 miliardi di euro che i paesi del Nord Europa (Austria, Olanda, Danimarca e Svezia) vorrebbero distribuiti sotto forma di prestiti, piuttosto che in aiuti a fondo perduto – come da programma originario.

Come si è chiusa la giornata in Asia?

Dopo il tonfo di ieri, quando un dato sul Pil trimestrale cinese migliore delle aspettative (+3,2% rispetto al 2019) ma comunque deludente, soprattutto per l’origine della crescita (per lo più pilotata da stimoli fiscali), che ha portato la Borsa di Shanghai a perdere circa il 4,5%, oggi la Cina chiude in leggero rialzo: Shanghai sale dello 0,13%, Shenzhen dello 0,73% e China A50 dello 0,96%.

A spingere i rialzi, in un contesto minato da una parte dai timori di una seconda ondata di Covid-19 e dall’altra dalle crescenti tensioni geopolitiche con gli Stati Uniti, è la speranza di molti investitori di stimoli fiscali da parte del governo di Pechino. L’ultima provocazione da parte degli Usa, per altro, prevede proprio il bando dei viaggi di membri del partito comunista cinese in entrata negli States.

Contrastati il resto degli indici asiatici, con il Kospi che sale dello 0,80% e l’Hang Seng dello 0,73% mentre invece il Giappone perde lo 0,32% sul Nikkei e lo 0,33% sul più ampio indice Topix.

Cosa si prevede oggi negli Usa?

D’altra parte, proprio la settimana prossima anche il Congresso Usa inizierà a discutere di un nuovo round di stimoli fiscali in funzione anti-pandemica – soprattutto ora che alcuni tra gli stati più colpiti e più popolosi, come California e Florida, stanno tornando a misure di semi-lockdown, 68 mila nuovi contagi nelle ultime 24 ore e le misure di stimolo iniziali destinate a scadere in poche settimane.

Non accenna inoltre a scendere il numero dei nuovi disoccupati a settimana: ieri il Labor Department ne ha contati 1,3 milioni, a fronte di un’aspettativa al massimo di 1,25 milioni. Il totale, dall’inizio della pandemia, è di 32 milioni di persone rimaste senza lavoro. Il dato ha fermato quattro giorni di rialzi sul Dow Jones, che ieri ha chiuso in calo dello 0,50%.

Al momento i futures su Wall Street viaggiano tuttavia in territorio positivo: il Dow Jones segna un rialzo dello 0,15%, il Nasdaq dello 0,77% e l’S&P500 dello 0,28%.

Sul fronte valutario il dollaro torna a perdere leggermente terreno (il Dollar Index segna quota 96,14), con il cambio EUR/USD che, dopo essere precipitato ieri dopo la chiusura della sessione europea a 1,1371, oggi torna in rialzo, sfiorando di nuovo 1,14 (1,1392). In calo invece il cambio USD/JPY (大口), che scende a 107,127.

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Leggera flessione per il petrolio: il barile resiste sopra quota 40 dollari ma perde lo 0,88% a 40,39 dollari il Wti e oltre l’1%, a 42,93 dollari, il Brent.

L’Europa si prepara all’incontro sul Recovery Fund

Per il premier olandese Mark Rutte, le possibilità di trovare un compromesso nella riunione di oggi “sono poco meno del 50%: è ancora possibile trovarlo in questa riunione ma si tratta di un lavoro duro”.

Per l’Olanda, non dovrebbero esserci finanziamenti se non a fronte di adeguate riforme da parte dei paesi economicamente più esposti (che si sono ritrovati ad essere allo stesso tempo i più colpiti dall’emergenza sanitaria ed economica, Italia e Spagna prime fra tutti).

A pochi minuti dall’apertura gli indici europei hanno virato per lo più al ribasso, con la sola eccezione della Germania che, in rialzo dello 0,03%, lotta per restare al di sopra della parità. Per il resto, Parigilascia sul terreno lo 0,44%,Madrid lo 0,98% e Milano perde lo 0,37%, per quanto si registrino buone performance nei comparti tecnologia (+1,97%), automotive (+0,69%) e utility (+0,59%), male invece i settori costruzioni (-0,76%), banche (-0,82%) e materie prime (-0,95%).

Queste informazioni sono state preparate da IG Markets Limited e IG Europe GmbH (di seguito "IG"). Oltre alla liberatoria riportata di seguito, il materiale presente in questa pagina non contiene uno storico dei nostri prezzi di trading, né alcuna offerta o incentivo a operare nell’ambito di qualsiasi strumento finanziario. IG declina ogni responsabilità per l’uso che potrà essere fatto di tali commenti e per le conseguenze che ne potrebbero derivare. Non forniamo nessuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o la completezza delle presenti informazioni, di conseguenza, chiunque agisca in base ad esse, lo fa interamente a proprio rischio e pericolo. Eventuali ricerche fornite non intendono rispondere alle esigenze o agli obiettivi di investimento di un soggetto in particolare e non sono state condotte in base ai requisiti legali previsti per una ricerca finanziaria indipendente e, pertanto, devono essere considerate come una comunicazione di ambito marketing. Anche se non siamo sottoposti ad alcuna limitazione specifica rispetto alla negoziazione sulla base delle nostre stesse raccomandazioni, non cerchiamo di trarne vantaggio prima che queste vengano fornite ai nostri clienti. Vi invitiamo a prendere visione della liberatoria completa sulle nostre ricerche non indipendenti e del riassunto trimestrale.

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