Indici di Borsa crollano dopo annuncio del blocco viaggi per gli Usa, per l’Oms il coronavirus è pandemia
Lo stop a partire da venerdì a mezzanotte, ma non era la risposta che gli indici globali si aspettavano
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato ieri che il diffondersi del Covid-19 è ufficialmente classificabile come pandemia. Ieri i nuovi casi di coronavirus hanno registrato un forte aumento che solo in Italia ne ha fatti registrare 2.300 – il 30% in più rispetto al giorno prima, valore più alto dallo sviluppo dei focolai nel nord del paese, a fine febbraio – e 196 vittime. Nel mondo, i casi accertai di contagio sono ormai 126 mila, con oltre 4.600 decessi. Solo ieri sono stati registrati 7 mila nuovi casi, un numero superiore a quello registrato in Cina quando l’emergenza ha raggiunto il suo picco.
La notizia è arrivata in concomitanza con l’annuncio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump della sospensione dei voli provenienti da 26 paesi dell’Europa, ad eccezione di quelli provenienti da Regno Unito e Irlanda (fermo restando l’obbligo di screening della temperatura per i passeggeri in arrivo).
Stamattina, gli indici europei hanno registrato crolli intorno al 5%, con Milano e Francoforte tra le piazze peggiori.
Cosa prevede la sospensione dei voli per gli Usa a causa del coronavirus?
Da venerdì a mezzanotte, per trenta giorni, non potranno più partire voli per gli Usa provenienti dall’Europa – tranne da Regno Unito e Irlanda. La misura, annunciata ieri sera, secondo quanto dichiarato da Trump non avrà però ripercussioni sul commercio: “Il blocco riguarda le persone, non le merci”, ha chiarito il presidente con un tweet. Trump ha specificato che le restrizioni si applicano solo ai paesi che rientrano negli accordi di Shengen, dunque solo 26 paesi.
Restano aperti ai voli provenienti dall’Europa un ristretto numero di aeroporti negli Usa. Potranno viaggiare per tornare a casa solo i cittadini residenti negli Stati Uniti e i familiari stretti
Come hanno reagito i mercati?
L’indice paneuropeo STOXX 50è sceso dell’8,3%, il crollo peggiore dalla metà del 2016. D’altra parte, già ieri gli indici Usa hanno subito rilevanti perdite in chiusura, quando hanno registrato cali intorno al 4%-5%, trainando dietro di sé anche le Borse asiatiche, con il Nikkei che stamattina ha chiuso al -4,4% e il Topix a -4,13%, mentre i listini cinesi hanno registrato valori relativamente migliori – ma sempre in area negativa: Shanghai – 1,52%, China A50 – 2,31%, Shenzhen -2,31%.
Il blocco dei voli dall’Europa sembra aver colto di sorpresa i mercati, che fino a ieri pomeriggio (ora italiana) lamentavano – e lamentano tuttora – le scarse misure adottate da Trump per far fronte all’emergenza coronavirus. All’annuncio dello stop ai voli, infatti, non è stata accompagnata alcuna altra misura immediata, ad eccezione di una vaga indicazione al Tesoro Usa di sospendere il pagamento delle tasse per le attività colpite dagli effetti del coronavirus.
In Europa, Parigi segna un ribasso del 5,43%, il Dax del 5,53%, Londra viaggia a -5,41% Piazza Affari perde il 5,04% e Madrid il 5,77%.
Come ha reagito il prezzo del petrolio?
Scendono anche le quotazioni del petrolio, già sotto pressione per la guerra dei prezzi avviata la settimana scorsa da Arabia Saudita e Iran dopo il fallimento dell’ultimo vertice Opec. I prezzi del petrolio hanno subito un crollo superiore al 5% nelle ultime ore, tornando ai minimi 31,52 dollari al barile (il Wti) e 34,38 (il Brent).
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