Indici di Borsa in rialzo, su Piazza Affari frenano le banche
Wall Street sotto pressione tra tensioni con la Cina, aumento dei contagi di Covid-19 e corsa contro il tempo per rinnovare i sussidi statali post pandemici. Frenano gli azionari europei, Piazza Affari +0,3%
Il Recovery Fund, ma anche le rinnovate tensioni Cia-Usa e l’aumento dei casi di Covid-19 oggi sono tra i fattori che più influenzano le Borse globali e che hanno spinto l’Europa a un’apertura frazionata, con il Ftse Mib che lotta per la parità.
La chiusura del consolato statunitense a Huston, in Texas, è stata fortemente condannata da Pechino, che ha concesso a Washington 72 ore per tornare sui propri passi. La minaccia di nuove ritorsioni commerciali ha contribuito a stoppare il rally delle Borse non solo europee ma anche quelle statunitensi – che, nelle ultime settimane, hanno messo a segno rialzi notevoli, il Nasdaq ha anche aggiornato i massimi storici, recuperando le perdite seguite al tonfo provocato dalla pandemia di Covid-19.
Come hanno reagito gli indici asiatici alla mossa Usa?
Da una parte lo scontro con gli Usa e le pressioni sugli indici, dall’altra i passi avanti proprio al Congresso sulle misure di supporto fiscale per i cittadini e l’economia statunitense, colpita dalla pandemia, che riporta un certo ottimismo a livello globale (soprattutto in concomitanza con il piano da 750 miliardi di euro annunciato all’’inizio della settimana dai vertici europei).
E così l’indice panasiatico Msci escluso il Giappone sale dello 0,18%; la Borsa di Tokyo, chiusa per festività fino a lunedì, in mattinata ha chiuso in ribasso dello 0,58%; male anche il Kospi coreano, in ribasso dello 0,56%.
Frazionati invece gli indici cinesi: Shanghai perde lo 0,24% e China A50 lo 0,52%, mentre al contrario Shanghai sale leggermente al di sopra della parità, a 0,03%. Positiva anche la Borsa d Hong Kong, che avanza dello 0,56%.
I mercati Usa tra Covid-19 e tensioni geopolitiche
Giornata movimentata per il mercato statunitense. Oltre alle tensioni con la Cina, gli operatori guardano attentamente sia all’andamento dei contagi da Covid-19, che non accennano a diminuire (in Usa come nel resto del mondo: in America Latina i casi registrati sono oltre quattro milioni, in California si contano circa 12 mila nuovi contagi al giorno), dall’altro agli sforzi del Congresso nel prolungare il pacchetto di aiuti federali implementato in primavera, ancora in piena emergenza, o nello stanziarne di nuovi.
Dopo una seduta particolarmente cauta, ieri gli indici su Wall Street hanno concentrato i guadagni proprio alla fine della giornata, dopo le indiscrezioni secondo cui i repubblicani al Congresso si sarebbero detti disposti a prorogare le misure di sostegno alla disoccupazione almeno fino alla fine dell’anno. Al momento i futures Usa viaggiano tutti al rialzo: il Dow Jones segna +0,29%, il Nasdaq +0,86% e l’S&P500 +0,32%.
E proprio a proposito di disoccupazione, oggi il Department of Labor rilascerà i dati sulle richieste settimanali di sussidi per i cittadini che hanno perso il lavoro. È da oltre 16 settimane che il dato non scende al di sotto del milione di richieste; d’altra parte, a questo punto della crisi, gli operatori valutano il numero delle richieste continue, ovvero dei cittadini che continuano a inoltrarne di settimana in settimana, indice di un mercato del lavoro che stenta a riprendersi.
Mentre il Congresso si appresta a varare misure di sostegno, il Recovery Fund europeo (anch’esso volto alla ripresa post-pandemica) sostiene l’euro, che continua la sua scalata rispetto al dollaro e punta a sfondare quota 1,16. In forte rialzo anche la coppia valutaria EUR/JPY, a 124,142, mentre l’USD/JPY scende a 107,129.
Livelli da record anche tra le materie prime: l’oro si avvicina ai massimi di settembre 2011, a 1.879 dollari l’oncia, mentre l’argento sale a 2,297 dollari l’oncia. Le prospettive di un prossimo rilancio dell’economia hanno portato il prezzo del barile in rialzo a 42,15 dollari per il Wti e a 44,57 dollari il Wti.
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Come si prospetta la giornata in Europa?
Dopo un’apertura frazionata, gli indici del Vecchio Continente sembrano aver preso il via – in coda a tutti il Ftse Mib che comunque riesce a mantenersi al di sopra della parità dello 0,2%.
Meglio il Dax, che avanza dello 0,71%, il Cac40 francese, che segna un rialzo dello 0,76%, l’Ibex spagnolo a +0,49% e, extra Ue, anche Londra sale dello 0,87%.
A spingere Piazza Affari sono le azioni di Stmicroelectronic che, dopo la pubblicazione di conti del secondo trimestre migliori del previsto, stamattina, avanza del 3,49%, a 27,61 euro. Frena il comparto bancario, dopo i rialzi seguiti all’offerta di scambio sempre più appetibile lanciata da Intesa Sanpaolo (-0,46%) a Ubi Banca (idem a -0,46%), mentre ieri sera i vertici di Unicredit (-1,49%) hanno smentito qualsiasi ipotesi di aggregazione dopo le speculazioni su mire verso Banco Bpm (-1,76%).
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