Indici di Borsa in rosso dopo Fed, sul Ftse Mib attenzione su azioni Enel
Tassi fermi vicino allo zero, obiettivo: inflazione oltre il 2%. La Fed di ieri rallenta gli indici globali, con l’Europa attualmente in rosso. Quotazioni in calo sul Ftse Mib, EUR/USD di nuovo a 1,17
- Alle 10:05 il Ftse Mib perde l’1,22% e scende a 19.721,13 punti, in calo le banche, occhio alle azioni Enel nel giorno del Cda
- Andamento EUR/USD di nuovo in calo dopo Fed, il cross valutario torna a quota 1,17 (minimo da oltre un mese)
- Prezzo del petrolio in rialzo, Wti intorno ai 39 dollari e Brent a 41 dollari al barile
Come previsto, ieri sera la Federal Reserve Usa ha puntato tutto sulla ripresa economica, lasciando invariati i tassi sul dollaro (compresi tra lo 0 e lo 0,25%) e ferma negli acquisti di asset da 80 miliardi di dollari al mese. Obiettivo: inflazione anche oltre il 2%, per recuperare i bassi livelli degli ultimi mesi. Gli indici di Borsa globali non hanno reagito entusiasti, con l’Asia che ha chiuso in calo e gli azionari Europei pronti a seguirne la scia, anche e soprattutto dopo le previsioni economiche dell’istituto centrale Usa: contrazione del Pil del 3,7% entro il 2020
Come hanno reagito gli indici Europei?
A quasi mezz’ora dall’apertura, il Dax di Francoforte perde l’1,29%, a Parigi il Cac40 scende dello 0,97%, male anche il Ftse 100 a -0,96% e l’Ibex, a -1,04%.
In Europa oggi gli occhi sono puntati sul discorso del vicepresidente della Banca centrale europea Luis De Guindos, che interverrà un’ora prima dei dati macro sull’inflazione di agosto nell’Eurozona. Sempre sul fronte della Banche centrali, attesa alle 13:00 ora italiana la decisione di politica monetaria della Bank of England.
Come si stanno muovendo le quotazioni sul Ftse Mib?
Male anche l’indice di Milano, che perde l’1,21% e scende a 19.721 punti. Timidi rialzi per Inwit, che avanza di un dello 0,61%, bene anche Cnh a +0,49%.
Occhi puntati sulle azioni Enel: oggi si riunisce il consiglio d’amministrazione, sul cui tavolo ieri è infine arrivata l’offerta vincolante del fondo Maquaire per rilevare il 50% della quota di Open Fiber attualmente in mano alla società elettrica nazionale – il restate 50% è detenuto da Cassa Depositi e Prestiti, che già ha firmato nei giorni scorsi un memorandum of understanding con Telecom Italia per la fusione in AssessCo, società di rete unica nazionale.
Sembra che ieri il ministro del Tesoro Roberto Gualtieri abbia convocato l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, per valutare le conseguenze di un’eventuale estromissione di Enel dal progetto, in favore del fondo di investimento australiano.
Al momento, le azioni Enel perdono l’1,29% a 7,47 euro l’una, giù anche le azioni Telecom Italia del 2,39% (0,36 euro).
Giù anche il titolo Fca dopo il calo delle immatricolazioni registrato ad agosto: il 6,9% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, a 50.585 unità, con una quota di mercato in aumento al 5,7% dal 5,1% di un anno prima. A mezz’ora dall’apertura le azioni Fca perdono l’1,29%.
Cosa si prospetta oggi per gli indici di Wall Street?
All’indomani della Fed i futures Usa appaiono frazionati, con quelli su Dow Jones in rialzo dello 0,12% mentre quelli sull’S&P 500 e sul Nasdaq scendono rispettivamente dell’1,36% e dell’1,56% - pesa il ribasso di ieri delle azioni Apple, che hanno perso quasi il 3% dopo un deludente evento di presentazione dei nuovi prodotti, tra cui mancava però un nuovo iPhone.
Sul fronte valutario il mantenimento di tassi rasenti lo zero sul dollaro aiutano il biglietto verde al rialzo: il Dollar Index avanza dello 0,11% a 93,29 rispetto alle valute principali; in calo il cambio EUR/USD, che torna a quota 1,17 (ultima volta il 12 agosto), ma resta forte lo yen che, in rapporto al dollaro, sale a 104,775.
Come si è chiusa la giornata sui mercati asiatici?
D’altra parte, a rafforzare lo yen contribuisce l'annuncio di stamattina della Bank of Japan: tassi di interesse fermi a -0,1%, ma le previsioni economiche sono più ottimistiche di quanto atteso.
Il comunicato della Banca centrale arriva a un giorno dall'insediamento al governo dell'ex braccio destro del premier dimissionario Shinzo Abe, Yoshihide Suga – il cui obiettivo, secondo gli operatori di mercato, sarà uno yen più debole dei valori attuali.
Sulla scia della Fed la Borsa di Tokyo ha comunque chiuso in calo dello 0,67%, mentre in Cina solo quella di Shenzhen ha chiuso in area verde, a + 0,63%; male invece Shanghai, -0,42%, e China A50, -0,83%.
In leggero recupero infine il prezzo del petrolio, con l’uragano Sally che si appresta a lasciare le coste di Florida e Alabama, proseguendo verso nord-est (il suo passaggio ha richiesto la chiusura di circa il 25% dei siti di estrazione Usa). Al momento il Wti viene scambiato per 39,86 dollari al barile mentre il Brent viaggia a 41,97 dollari.
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