Indici europei in rialzo dopo annuncio di taglio dei tassi da parte di Bank of England
La banca centrale del Regno Unito taglia i tassi di interesse dello 0,50%: una misura storica, in coordinazione con il Tesoro
Dopo la mossa a sorpresa della Federal Reserve, martedì scorso, oggi è il turno della Bank of England. L’istituto centrale britannico ha annunciato un taglio dei tassi di 50 punti base, portandoli da 0,75% a 0,25%. La misura intende rispondere all’emergenza coronavirus, che nel Regno Unito ha già provocato vittime e 373 casi di contagio, tra cui anche il ministro della Salute Nadine Dorries.
Quali effetti avrà il taglio dei tassi sulla crisi coronavirus?
Si tratta del primo taglio deciso al di fuori dagli incontri ufficiali da parte della Bank of England dalla crisi finanziaria del 2008.
Oltre l’emergenza sanitaria, a preoccupare è la ricaduta degli effetti del virus sull’economia. Il taglio di 0,50% (dalla portata storica: ai tempi della Brexit, nel 2016, la BoE aveva tagliato dello 0,25%), secondo quanto annunciato dalla banca, potrà essere d’aiuto per “mantenere le attività delle aziende e il lavoro dei cittadini e aiutare a prevenire che un’interruzione temporanea possa causare un danno economico a lungo termine”.
L’incertezza sulla durata dell’emergenza pone infatti gravi problemi alle attività commerciali, come già osservato prima in Cina e poi in Italia, allo scoppio dei focolai nel nord del paese che hanno provocato l’estensione della “zona protetta” a tutto il paese.
Con il taglio di oggi la Banca centrale mira a garantire prestiti più agevolati; ma la misura si affianca anche a un nuovo schema per l’accesso al credito riservato alle piccole e medie imprese, in grado di liberare circa 100 miliardi di sterline dalle riserve della Banca.
Qual è stata la reazione del ministero delle Finanze Uk per rispondere all’emergenza coronavirus?
Il ministro delle Finanze britannico, Rishi Sunak, parlerà in conferenza stampa a poche ore dall’annuncio dell’istituto centrale, cogliendo l’occasione dell’annuncio del budget per il 2020. Ministero e Banca centrale stanno lavorando in stretta sinergia per coordinare gli stimoli fiscali e monetari di cui l’economia potrebbe aver bisogno.
Come si presenta l’economia del Regno Unito con il coronavirus alle porte?
Secondo l’Ons (Office for National Statistics), il prodotto interno lordo del Regno Unito a gennaio è rimasto invariato, segnando crescita zero. Il dato si aggiunge a un quadro già poco ottimistico: nell’ultimo trimestre del 2019 infatti il Pil è stato ugualmente inferiore alle aspettative, nonostante il cauto ottimismo con cui ci si aspettava una ripresa dei consumi, all’indomani delle elezioni politiche di dicembre – e del nuovo clima di maggiore certezza per quanto riguardava la Brexit, dopo la conferma di Boris Johnson al n.10 di Downing Street.
I segnali non sembrano affatto positivi, eppure in conferenza stampa il governatore della Bank of England, Mike Carney, cerca di rassicurare il pubblico: davanti ai timori di una nuova crisi, come quella del 2008 (sollevati dall’avvertimento di Christine Lagarde, a capo della Banca centrale europea), Carney risponde che, a oltre dieci anni di distanza, oggi il sistema bancario è molto più forte.
Come hanno reagito gli indici?
Dopo lo shock finanziario che lunedì scorso ha spinto gli indici globali a fortissimi ribassi, con i listini europei che hanno perso tra i sei e gli otto punti percentuali (Piazza Affari la peggiore, con un calo dell’11%), la notizia del taglio dei tassi è riuscita a provocare un rimbalzo degli indici europei. Subito dopo l’annuncio il Ftse 100 ha osservato un rialzo di circa il 2%, per poi tornare a scendere leggermente ma restando in area verde, a 1,05%.
Bene anche Parigi (+1,78%), Francoforte (+1,36%) e Madrid (+1,41%); Piazza Affari la peggiore, ma comunque in rialzo, a 0,77%. La speranza, ora, è di una mossa analoga da parte della Banca centrale europea, che si riunirà domani.
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