Indici europei frazionati in una giornata all’insegna dei dati macro e della riunione Bce
Dopo un’apertura al rialzo sulla scia delle buone notizie dagli Usa, gli azionari europei iniziano a scontare l’effetto dei cattivi dati sul Pil francese e spagnolo
Il dato sul crollo del prodotto interno lordo Usa, pubblicato ieri, è stato la chiara conseguenza di una crisi, quella provocata dal coronavirus, contro cui la Federal Reserve ha annunciato di voler “impegnare tutta la sua gamma di strumenti per supportare l’economia degli Stati Uniti in questo momento così difficile”.
Il comunicato del Fomc, il comitato di politica monetaria dell’istituto centrale statunitense, annuncia dunque di voler mantenere i tassi di interesse sul dollaro compresi tra lo 0 e lo 0,25%, poiché “l’attuale crisi della salute pubblica peserà pesantemente sull’attività economica, sull’occupazione e sull’inflazione a breve termine e comporta rischi considerevoli per le prospettive economiche a medio termine”.
Nel frattempo, l’Eurozona aspetta con ansia le conclusione della Banca centrale Europea, che si riunirà oggi.
Come si è chiusa la giornata sui mercati asiatici?
Gli azionaria asiatici hanno raggiunto massimi che non si vedevano da sette settimane, spinti dalle buone notizie in arrivo dagli Usa – politica monetaria invariata da parte della Fed e, soprattutto, buone prospettive da parte dell’azienda farmaceutica Gilead Sciences su un farmaco anti-coronavirus che starebbe dando buoni risultati -, a cui contribuisce l’attesa per la riunione della Banca centrale europea, che mantiene cauto il mercato valutario.
L’indice panasiatico MSCI(escluso il Giappone) ha messo a segno un guadagno dell’1,4%, che porta il rialzo della settimana al 5%. Accelera a ritmi che non si vedevano da quasi due mesi anche l’indice giapponese Nikkei, che guadagna il 2,14% in chiusura, mentre il più ampio Topix segna +1,03%.
Chiusura più che positiva anche in Cina: Shanghai segna un rialzo dell’1,33%, China A50 +0,45% ma è soprattutto l’indice di Shenzhen a segnare il rialzo maggiore, a +2,22%. Ieri il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha accusato la Cina (senza però scagliarsi direttamente contro il presidente, Xi Jinping) di aver volutamente gestito la crisi del coronavirus in modo tale da arrecare danni agli Usa e, dunque, impedirgli di essere rieletto alle elezioni presidenziali di novembre.
Quali sono le ultime notizie dagli Usa?
Ieri Wall Street ha assorbito l’impatto della contrazione del Pil trimestrale più grave dal 2008 (-4,8%, l’interruzione della fase di espansione economica più lunga della storia per gli Usa) in maniera esemplare, segnando in chiusura +2,19% il Dow Jones, +3,57% il Nasdaq, +2,66% l'S&P 500.
Gli indici statunitensi hanno accelerato non solo sulle buone notizie dei test sul farmaco antivirale remdesivir contro il coronavirus annunciate da Gilead, ma anche grazie al rimbalzo del prezzo del petrolio. Il Wti resta al momento a 17,15 dollari al barile, in rialzo del 13,8%, mentre il Brent quota a 24,19 dollari al barile (+7,32%).
Infine, l’annuncio da parte della Federal Reserve sull’intenzione di mantenere i tassi invariati fino a quando la situazione di grave crisi economica causata dal coronavirus persisterà ha provocato nuovo ottimismo sui listini – non solo quelli Usa.
Come si presenta l’Europa in apertura?
Giornata densa di dati macro nel Vecchio Continente, che infatti hanno provocato un’inversione di marcia sull’andamento delle Borse europee a poco più di un’ora dall’apertura. La sessione, partita in rialzo sulla scia delle buone notizie provenienti dagli Usa, è infatti poi passata in territorio negativo dopo i dati sul Pil trimestrale di Francia (-5,8%: Parigi entra ufficialmente in recessione) e Spagna (-5,2%), le Borse ora si presentano frazionate: il Cac francese regge ancora in rialzo dello 0,38%, anche il Dax guadagna l’ 0,15% e Madrid lo 0,20%, mentre invece Piazza Affari perde lo 0,15% e Londra lo 0,06%.
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