Commissione Ue: Pil Italia verso lo zero. FTSE Mib in rosso. Crescita 2019 a +0,2%
La Commissione europea rivede il Pil 2019: +0,2% (attese a +1%). Fattori di rischio: incertezza disposizioni economiche, calo investimenti, aumento costi di finanziamento. A ribasso l'indice FTSE Mib oltre il punto percentuale.
Record negativo per l’Italia, che deve fare i conti col taglio del Pil da parte della Commissione europea, che ha previsto una crescita 2019 per il Bel Paese allo 0,2%, ben lontano dal target a +1% stimato dal Governo. E’ la più bassa variazione tra tutti i Paesi membri dell'Unione.
All’ufficializzazione della notizia, l’indice italiano FTSE Mib ha abbandonato il livello poco sotto ai 20 mila punti, scivolando di oltre un punto percentuale a ridosso dei 19700.
Crescita Italia verso lo zero. Rallentano gli investimenti
La Commissione europea ha imputato la colpa del recente rallentamento al peso dell'incertezza politica, legata alle disposizioni economiche del governo e all'aumento dei costi di finanziamento che hanno appesantito i conti.
La notizia arriva una settimana dopo la pubblicazione da parte dell’Istat del dato sul Pil del quarto trimestre 2018, calato a -0,2% rispetto al precedente trimestre. Considerata una contrazione del prodotto interno lordo del terzo trimestre dello 0,1%, l’economia italiana è entrata ufficialmente in recessione tecnica.
Tra le altre, la Commissione ha evidenziato come problematica cardine il rallentamento della domanda interna (più che quella esterna), specie quella inerente gli investimenti. Il “drastico” calo degli investimenti d’impresa nel biennio 2019-2020 sarà, secondo l’autorità, la prima causa di decelerazione del Bel Paese.
Revisione target Italia: rischi macro e contesto instabile
L’aumento del reddito disponibile (legato al calo dei prezzi del carburante e all’effetto stimato dall’introduzione del reddito di cittadinanza) tenderà però a sostenere i consumi privati, nonostante un contesto di crescita debole.
Per quanto riguarda il 2020, la Commissione Ue ha rivisto i livelli di crescita per l'Italia dall’1,3% (stime di novembre) allo 0,8% (previsione che non contempla l’eventuale scatto delle clausole di salvaguardia sull'aumento dell'Iva, la cui sterilizzazione varrebbe 23 miliardi di euro).
La Commissione ha quindi chiosato: "Un'economia globale più debole delle attese, l'impatto di una accresciuta incertezza sulla fiducia e sulle condizioni di finanziamento del settore privato potrebbero portare ad un declino ancor più prolungato", che renderebbe le già deboli prospettive di crescita, soggette ad un ulteriore livello di incertezza.
FTSE MIB fallisce attacco ai 20.000 punti
Brutta la reazione di Piazza Affari che, dopo il secondo attacco in due giorni alla resistenza di 20 mila punti, ha virato in negativo, annullando i rialzi delle ultime due sedute. L'indice è stato bersagliato dalle vendite, complice anche qualche trimestrale deludente, come quella di Fiat Chrisler che cede ora oltre l'11%.
"Crediamo che la forte reazione sul mercato sia accentuata dalle prese di profitto dopo il rimbalzo di gennaio e dal test al livello psicologico a 20 mila punti" ha commentato il nostro strategist, Vincenzo Longo, aggiungendo che i supporti interessanti passano ora a 19.300 punti e poi a 19.000 punti, ultimo baluardo a difesa di una nuova ondata delle vendite.
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