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DAX ai minimi da 6 mesi

L'indice tedesco è sceso oggi sotto la soglia dei 12 mila punti per la prima volta da fine agosto.

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Fonte: Bloomberg

Accelerano al ribasso le borse europee questa mattina in scia ai timori di una guerra commerciale a livello globale. Ad alimentare questi timori è stato l'annuncio di ieri di Trump di voler introdurre dazi pari al 25% sull'accaio e del 10% sull'alluminio importati dagli Usa. Le ritorsi potrebbero non tardare ad arrivare. La Ue ha già fatto sapere di adottare delle contromisure eque e bilanciate, mentre altri Paesi potrebbero rispondere nei prossimi giorni.

Una vera e propria guerra commerciale che potrebbe avere un impatto sull'economia reale. Questo è bastato a impensierire gli operatori che temono ora un rallentamento dell'economia globale. Se infatti le vendite sui mercati di inizio febbraio erano riconducibili a una normalizzazione dei mercati in vista di un mondo con tassi più alti (ma senza effetti visibili sull'economia reale), ora queste vendite sembrano iniziare a scontare un considerevole impatto sulla crescita globale.

Le vendite hanno caratterizzato un po' tutte le borse del mondo in maniera quasi omogenea. Gli indici europei cedono intorno al 2%, con il Dax che si è portato sotto il livello psicologico dei 12 mila punti per la prima volta da agosto. Inoltre questo livello ha costituito supporto a febbraio scorso.

Le prospettive sono piuttosto deprimenti al momento. Il primo supporto strategico passa in area 11.750-11.700 punti, secondo dei ritracciamenti di Fibonacci nell'ascesa partita dai minimi di gennaio 2016. Qui sta convergendo anche la trend line rialzista che unisce i minimi degli ultimi due anni.

É necessario che questo livello regga per non vedere deteriorate le prospettive rialziste di lungo periodo. Sotto tale livello, infatti, il mercato potrebbe essere pronto per un'inversione di tendenza, con i picchi di novembre e gennaio che si configurerebbero come un doppio massimo. I target sono molto lontani. Un primo paracadute si aprirebbe a 10.500 punti, mentre il supporto strategico è a 8.700-8.500 punti.

Difficile essere ottimisti al momento. La prima resistenza è su 12.150 punti, dove chiuderebbe il gap down lasciato aperto stamane. Il quadro rimarrebbe ribassista fino al riposizionamento dell'indice sopra la linea che unisce i minimi decrescenti degli ultimi due mesi del 2017, ora in transito a 12.600 punti.

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