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One man show sui mercati finanziari: dopo il tonfo a ribasso di Wall Street registrato nella Vigilia più nera della storia degli indici americani, il Dow Jones, ha guadagnato ieri per la prima volta in assoluto più di 1.000 punti in una singola seduta, chiudendo a +5%.
Ad innescare il rally post Natale è stata l’anticipazione di un dato sulle vendite stagionali migliori delle attese: tra il primo novembre ed il 24 dicembre, le vendite complessive a stelle e strisce hanno registrato un aumento del 5,1%, ai massimi da sei anni. Il tutto, col benestare di Amazon, che ha portato a casa il record assoluto di ordini.
Ad infondere nuova fiducia tra gli operatori sono stati inoltre altri due annunci: il primo, da parte del capo del Consiglio agli affari economici americano, Kevin Hassett, che ha confermato l’efficacia del lavoro del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, la cui leadership non sarebbe quindi a rischio; il secondo, da parte dell’amministrazione Trump, che secondo prime indiscrezioni manderà una squadra commerciale a Pechino nella settimana del 7 gennaio per tenere colloqui con i funzionari locali.
Proprio su Pechino si sono fatti sentire in giornata i timori di un rallentamento economico più brusco delle attese, legato alle crescenti tensioni commerciali con gli Stati Uniti, che hanno accresciuto la pressione sul settore manifatturiero: i dati ufficiali hanno registrato il primo calo dei profitti industriali cinesi da dicembre 2015, scesi dell'1,8% a novembre rispetto al dato 2017.
Mentre i mercati reagiscono bene alla rinnovata fiducia mostrata sui mercati dagli operatori nel giorno di Santo Stefano, i mercati si domandano se sui recenti movimenti prevalga l’orso della Vigilia o il toro del 26. Di certo, questo dicembre 2018 resta il peggiore dai tempi della Grande depressione Usa, con tutte le classi di investimento in rosso.
Tra le preoccupazioni all'orizzonte, il rischio di un blocco delle attività amministrative (shutdown) dovuto al mancato accordo del Congresso sui finanziamenti che alimentano le spese di governo.
Nei giorni scorsi, il Tycoon Donald Trump aveva definito la Fed "l'unico problema" dell'economia statunitense, dopo che la scorsa settimana la banca centrale ha alzato i tassi per la quarta volta nel 2018, prevedendo ulteriori aumenti nel 2019.