Dow Jones nel limbo dei mercati: la reazione di Wall Street alle tensioni Usa-Cina
Wall Street non reagisce a Donald Trump: "Non siamo ancora pronti" per un accordo con la Cina. Dopo la chiusura di ieri per il Memorial Day, i tre indici Usa aprono in positivo: cosa muove il Dow? Cosa il Nasdaq? Cosa l'S&P500?
Wall Street non risente delle dichiarazioni di Donald Trump ed apre la settimana in territorio positivo. Dopo la chiusura di ieri per la festività del Memorial Day, i tre indici a stelle e strisce hanno dato il buongiorno ad un mercato in attesa di ulteriori risposte.
Usa-Cina lontani dall'accordo
Stati Uniti e Cina sarebbero ancora lontani dal trovare un accordo: il tentativo cinese di rinegoziare il testo sul tavolo da fine aprile ha spinto Washington ad adottare nuovamente la linea dura. “Non siamo ancora pronti” ad un deal con Pechino, ha affermato ieri Donald Trump, che ha però confermato l'intenzione di venirsi incontro nel futuro prossimo.
Il mercato rimane così in un limbo, con un dollaro che si conferma stabilmente forte contro le principali divise internazionali ed un petrolio Wti che ancora non riesce ad affermarsi al di sopra dei 60 dollari al barile, principalmente spinto a ribasso dal timore che, ancora una volta, i livelli di scorte sul mercato crescano più velocemente dei livelli di domanda.
Indice Dow Jones: come si calcola
Contrariamente al grosso degli altri panieri principali, il Dow Jones è ponderato in base al prezzo; in altre parole, le azioni con le quotazioni azionarie più alte pesano di più all’interno dell’indice. Al contrario, il tecnologico Nasdaq e lo S&P500 si basano su un sistema di calcolo ponderato sulla capitalizzazione di mercato: il valore dell’indice è quindi pari al valore complessivo dei pesi delle azioni di ciascuna realtà che lo compone.
A conti fatti, se gli ultimi due panieri offrono una visione più chiara circa l’impatto di un determinato evento di mercato sul pacchetto dei titoli contenuti al suo interno, i movimenti del Dow Jones (che racchiude il grosso dei colossi industriali a stelle e strisce) sono spesso significativi di come si stiano muovendo le aziende più prezzate dell’indice.
Indici a Wall Street: un 2019 positivo
Nel caso di specie, a partire da inizio anno il Dow ha registrato una performance positiva dell’11,4%, inferiore al +14% dell’indice S&P500 e al +18% portato a casa dal Nasdaq, sulla cui performance ha impattato negativamente il -43% ytd di Tesla, sul quale ha pesato il triplo taglio della forza lavoro consecutivo, nonché la difficoltà del gruppo di aggiudicarsi una propria fetta di mercato nel settore auto di elevato standard. Meglio ha fatto invece Facebook, nella top10 delle aziende più performanti, grazie alla spinta del canale Instagram e le entrate da advertising.
Tra i nomi noti del paniere S&P500 spicca invece il rosso di Kraft Heinz (-31%), nome caro all’oracolo di Omaha, Warren Buffett, che ha risentito in parte della nuova propensione dei consumatori americani al cibo sano e fresco.
Sul Dow, infine, si rilevano i movimenti positivi da gennaio ad oggi di Cisco, American Express, Microsoft e Visa, tutte al di sopra del 25%.
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