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FTSE Mib in territorio negativo e sotto la soglia dei 19.000 punti, con ribassi di giornata nell’ordine del -2%. Ad impattare negativamente sull’indice italiano è stata la decisione resa nota ieri da Fitch di tagliare le stime sul Pil 2018 di 0,2 punti, dal precedente 1,2%, ad un attuale 1%. Non meglio le attese per l’anno 2019, passate dall’1,2% all’1,1% a causa dell’incertezza politica domestica e dei timori legati alle tensioni commerciali. A poco conterebbe quindi l’eventuale realizzazione di un piano di stimolo fiscale.
In un giornata negativa per gli indici di tutte le principali piazze finanziarie mondiali, sono molteplici i fattori che impattano sui corsi di borsa. Tra questi, il timore degli effetti che la guerra commerciale Cina – Stati Uniti avrà sull’economia nel suo complesso.
L’arresto della direttrice finanziaria del gruppo Huawei in data 1 dicembre (quando i due presidenti Xi Jinping e Donald Trump hanno deliberato l’avvio della tregua commerciale) pone nuovi dubbi sulla veridicità delle comunicazioni fatte dalle due potenze (e sul futuro di uno dei settori più ambiti del mercato, quello tecnologico). A questo, si aggiungono gli effetti che l’imposizione delle tariffe Usa avranno nel medio termine su alcuni dei più importanti settori al mondo, quale quello auto.
Mentre Dax di Francoforte e Cac40 di Parigi perdono oltre due punti percentuali, il listino di Milano risente in mattinata dei pesanti ribassi di STMicroelectronics (-4,5%), Fiat e CNH Industrial (rispettivamente in rosso del -3,7% e -3,2%). Negativo anche il settore bancario, che sconta l’instabilità europea (non solo per via dell'incertezza sulla manovra italiana, ma anche e soprattutto per le questioni che ruotano attorno alla Brexit): i princiapli istituti dle comparto dle credito registrano oggi cali superiori al -2%. Tra i titoli migliori di giornata, alcuni nomi appartenenti al comparto energetico: è il caso di Enel e Terna, che si muovono su livelli compresi tra -0,10% e -0,30%.