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La cancellazione del voto sulla Brexit, rimandato a data da definirsi, ed il discorso alla nazione di Emmanuel Macron, che pare dar ragione alle rivolte dei Gilet Gialli, spostano il focus europeo sull’Italia e sul dialogo con Bruxelles per il budget 2019.
La politica europea, a conti fatti, resta al centro della scena. Intanto, la borsa di Milano recupera terreno, con un indice principale in crescita oltre il mezzo punto percentuale, dopo la performance fortemente negativa registrata ieri (-1,7%). Sul FTSE Mib hanno pesato i ribassi del settore bancario, che ha scontato le pressioni legate all’incertezza della Brexit, nonostante uno spread Btp/Bund per lo più stabile in area di 285 punti base.
Nelle scorse ore, il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis ha avvertito l'Italia che il tempo per apportare modifiche alla manovra è in scadenza; più rosea la visione del commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, che ha evidenziato un miglioramento del dialogo con Roma, puntualizzando però come l’Unione si stia preparando in vista della possibile apertura di una procedura d’infrazione.
Da ultime indiscrezioni, la Commissione Ue starebbe puntando ad un rapporto massimo deficit/Pil italiano per l’anno 20019 pari all'1,95%, inferiore alle volontà del ministro dell’economia, Giovanni Tria, disposto a ridurre tale rapporto fino al 2% (dal 2,4% iniziale). I due partiti di Governo, Lega e M5S, hanno invece confermato la realizzazione di quota 100 e reddito di cittadinanza nei tempi e nei costi previsti.
Discussioni a parte, il termine ultimo entro il quale l’Italia dovrà presentare la manovra rivista secondo le indicazioni della Commissione Ue entro il 19 dicembre, quando si riunirà il Collegio dei commissari europei. E’ in tale sede che potrebbe esser sancito l’avvio della procedura di infrazione.
L’attenzione sui futuri risvolti della questione si sposta quindi all’incontro di domani, quando a Bruxelles il premier Giuseppe Conte incontrerà il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker. All’incontro potrebbero prender parte anche Tria e Moscovici.
In mattinata, intanto, Conte ha riferito alle Camere i principali punti in agenda in vista del Consiglio europeo del 13-14 dicembre: "Siamo nel mezzo di un confronto serrato” ha dichiarato il Presidente “che confidiamo sia leale e paritario, nell'auspicio che si possa trovare punto di equilibrio e convergenza. Resto fiducioso del buon esito".
Conte, puntualizzando la necessità di un’Europa “più equa e sicura” e di una “gestione condivisa” della questione migranti, ha concluso ribadendo “non andrò a Bruxelles con il libro dei sogni, ma con lo spettro completo del progetto riformatore del Governo: mi confronterò sui numeri".
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