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Domani alzeranno il velo sui conti del quarto trimestre le prime banche.
Non si arresta il rally dei listini statunitensi, che ripartono con nuovi massimi storici oggi dopo la pausa (la prima del 2018!) di ieri. I timori sullo stop agli acquisti di Treasury da parte della Cina sembrano essere rientrati, dopo la smentita delle autorità cinesi. Rimangono però dei dubbi al riguardo, visto che Trump continua a criticare il forte deficit commerciale tra le prime due economie del mondo.
Non sembrano sortire effetti neanche le preoccupazioni del Canada che, secondo quanto riportato da Reuters, teme un passo indietro degli Usa riguardo agli accordi NAFTA (North American Free Trade Agreement).
Gli investitori snobbano tutto ciò e sembrano attendere con trepidazione la partenza della stagione delle trimestrali, che vedrà protagoniste domani i colossi di Wall Street JPMorgan, Wells Fargo e Black Rock. Secondo i dati Reuters, le aziende dell'S&P500 potrebbero registrare un aumento medio degli utili dell'11,8%, grazie soprattutto al comparto energetico. Se confermato sarebbe il tasso di crescita più alto da 5 anni. Il forward P/E sull'indice azionario più importante del mondo è a 18,4, decisamente sopra la media storica. Un elemento questo che non sembra impensierire gli operatori.
Crediamo che la recente approvazione della riforma fiscale possa tradursi nel brevissimo termine in un'accelerazione dell'attività economica e un rialzo dell'azionario, grazie soprattutto ai programmi di buyback che molte aziende adotteranno.
Insomma, nonostante le scosse che arrivano dal comparto fixed income, non sembra essere ancora il momento di vendere l'azionario made in Usa.
Per l'S&P500 il prossimo target è a 3.000 punti, livello che potrebbe essere raggiunto entro il primo trimestre.
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