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Indici di Borsa in calo, niente decisione sul Recovery Fund al Consiglio europeo

Rimbalza anche il prezzo del petrolio, dopo lo storico crollo in territorio negativo. In pubblicazione oggi l’indice Zew tedesco di aprile, previsto in leggero miglioramento

bandiere ingresso ecb Fonte: Bloomberg

Borse europee sempre più cupe in apertura, soprattutto ora che la prospettiva di una decisione sul Recovery Fund europeo, per far fronte alla crisi economica scatenata dall’espandersi della pandemia di coronavirus, si fa sempre più lontana. Le speranze degli investitori erano infatti riposte nel Consiglio europeo di giovedì; a quanto pare invece, secondo fonti Ue, la decisione verrà rimessa nelle mani della Commissione europea, probabilmente il prossimo 29 aprile, mentre giovedì il Consiglio si limiterà a discutere le linee guida da presentare ai 27 commissari.

Pesa anche il prezzo del petrolio. Per la prima volta nella storia il West Texas, la tipologia di greggio di riferimento per il mercato americano, è sceso sotto lo zero. Durante la notte i contratti per le consegne di maggio, in scadenza oggi, hanno raggiunto minimi di -40 dollari al barile – un precedente che ha spinto al ribasso anche gli indici azionari.

Segnali di ripresa sono arrivati solo all’apertura dei mercati asiatici, quando il greggio è tornato ad essere scambiato a poco più di 1,5 dollari al barile.

Come hanno chiuso la giornata i mercati asiatici?

Il crollo del prezzo del petrolio ha inciso sui mercati giapponesi, già abbastanza provati dall’avversione al rischio provocata dalla crisi della pandemia di coronavirus. L’indice Nikkei ha perso l’1,97%, mentre il Topix scende in chiusura dell’1,15%.

Nel frattempo, l’Asia sta cercando di fare chiarezza sulle condizioni di salute del leader Nordcoreano Kim Jong Un il quale, secondo indiscrezioni trapelate dalla Cnn, sarebbe ricoverato in condizioni critiche dopo aver subito un intervento cardiovascolare. L’operazione, secondo una fonte di Seoul, sarebbe avvenuta il 12 aprile.

Dalla Corea del Sud smentiscono l’ipotesi, asserendo di non aver notato segnali d’allarmi, ma l’intelligence Usa è già al lavoro. Intanto, l’indice sudcoreano Kospi ha perso in chiusura l’1,4%.

In calo anche la Cina, con la Borsa di Shanghai che ha perso lo 0,90%, Shenzhen -1,07% e China A50 -1,22%.

Quali notizie dagli Usa?

Nelle ultime ore il crollo del petrolio ha fatto da padrone anche sulla scena dei mercati Usa. Ieri in chiusura il Dow Jones ha perso il 2,44%, l'S&P ha segnato un ribasso l'1,79% mentre il Nasdaq, aiutato dai rialzi di alcuni titoli tecnologici, ha perso solo l'1,03%. In calo anche i rendimenti dei Treasury, scesi a 0,625% (i titoli decennali), 0,2% (quelli a due anni) e 1,234% (i trentennali).

Al momento il Wti è ancora in territorio negativo, a -4,43 dollari al barile, mentre il Brent europeo regge ancora e si mantiene sopra i 20 dollari, a 23,70 dollari al barile.

Continuano intanto le misure di supporto da parte del governo Usa alle piccole compagnie aeree. Ieri il Tesoro statunitense ha annunciato 2,9 miliardi di dollari in arrivo per aiutare 54 compagnie a pagare i salari dei propri dipendenti, mentre con sei altre compagnie più grandi (Allegiant Air, American Airlines Group Inc, Delta Air Lines Inc, Southwest Airlines Co, Spirit Airlines Inc, and United Airlines Holdings Inc) è stato raggiunto un accordo per cui le stesse riceveranno il 50% dei sussidi stanziati per far fronte all’emergenza coronavirus, mentre il restante 50% verrà diluito in più fasi.

Cosa si prospetta oggi per l’Europa?

Pochi dati macro, ma fondamentali per stimare l’impatto del coronavirus sull’economia, stamattina in Europa. Si comincia con le richieste di disoccupazione di marzo nel Regno Unito: a fronte di aspettative di 172 mila richieste attese ne sono arrivate solo 12 mila, che tuttavia si traducono in un aumento del tasso di disoccupazione del 4%, secondo la rilevazione dell’indice Ilo – in aumento rispetto alle previsioni del 3,9%.

In tarda mattinata invece sarà pubblicato l’indice Zew sulla rilevazione dell’economia in Germania e nell’Eurozona ad aprile.

Davanti all’incertezza sull’esito più o meno concreto del Consiglio europeo di giovedì, gli azionari europei aprono in terreno negativo: Parigi perde il 2,25%, Francoforte il 2,40%, Londra scende del 2%, Piazza Affari viaggia intorno al -2,2% e Madrid si limita al -1,95%.

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