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Inflazione Eurozona in crescita al 9,1% a/a ad agosto

Le pressioni inflazionistiche nell’Area Euro sono salite del +9,1% a/a ad agosto mettendo ulteriore pressione sulla BCE per un inasprimento della sua politica monetaria. Accelera anche l’inflazione in Italia al +8,4% a/a.

Fonte: Bloomberg

I risultati

Oggi l’Eurostat ha rilasciato il dato finale sull’inflazione di agosto nell’Eurozona che ha toccato il +9,1% anno su anno, in linea con le attese del consensus ma dimostrando che la stabilità dei prezzi rimane il principale fattore di preoccupazione per un’eventuale deterioramento dei fondamentali economici nel Vecchio Continente.

Il valore mostra dunque un’accelerazione rispetto a luglio dove si era registrato una crescita del +8,9% a/a. Inoltre, il dato è ben superiore rispetto ad agosto 2021 dove toccò il +3% a/a.

Nell’Unione Europea, invece, l’indice dei prezzi al consumo ha toccato il +10,1% a/a nel mese di agosto, maggiore del precedente valore di luglio fermo al +9,8% a/a.

Non ultimo, l’Eurostat ha registrato un aumento delle spinte inflazionistiche rispetto al mese precedente in 15 paesi membri con Estonia (+25,2% a/a), Lettonia (+21,4% a/a) e Lituania (+21,1% a/a) che hanno mostrato gli incrementi annuali maggiori.

Anche il dato su base mensile è incrementato più delle attese al +0,6% contro il +0,1% del mese precedente.

Più nel dettaglio, le componenti che hanno contribuito di più alla crescita dell’inflazione sono stati i panieri degli energetici (+3,95%), seguito da quello relativo ad alimentari, alcool e tabacchi (+2,25%), dei servizi (+1,62%) e dei beni industriali non-energetici (+1,33%).

Per quanto riguarda l’indice Core (che esclude i volatili panieri degli alimentari e degli energetici) relativo all’Area Euro, il valore è risultato in crescita al +4,3% a/a nel mese di agosto, in linea con le previsioni, ma in accelerazione rispetto al dato di luglio fermo al +4% a/a.

Il dato relativo all’Italia

Oggi, è stato pubblicato dall’Istat anche il valore relativo all’inflazione italiana nel mese di agosto con i risultati che hanno indicato un ulteriore aumento rispetto al dato di luglio anche se in linea con le attese del consensus all’8,4% a/a. Su base mensile, invece, l’incremento è stato dello 0,8%.

I panieri di beni che hanno contribuito maggiormente alla crescita dell’indice dei prezzi al consumo sono stati principalmente quelli relativi all’energia (dal +42,9% al +44,9%) insieme a quello dei cibi processati (dal +9,5% al +10,4%) e a quello dei beni durevoli (dal +3,3% al +4,2%). Al contrario, il paniere dei servizi è rallentato dal +8,9% di luglio fino al +8,4% del mese di agosto.

Anche l’inflazione Core è salita del 4,4% a/a nel mese di agosto (4,1% a/a nel mese di luglio) mentre il valore che esclude solo i beni energetici è salito del 5% a/a, in aumento rispetto al 4,7% a/a del mese precedente.

Gli effetti sull’EUR/USD

Alla pubblicazione del dato sull’inflazione nell’Eurozona il cambio EUR/USD sale spinto dalle aspettative degli operatori riguardo ad un ulteriore stretta monetaria da parte della Banca Centrale Europea che la settimana scorsa ha aumentato di 75 punti base tutti e tre i suoi tassi di riferimento. Nonostante ciò, la forza del dollaro mantiene la moneta unica ancora sotto la parità.

La coppia valutaria tocca un picco fino a quota 0,9987, prima di ritracciare e riportarsi fino al livello di 0,9968.

Gli effetti sui mercati

Le Borse europee mostrano una reazione tutto sommato positiva dopo il rilascio dei dati sull’inflazione. Infatti, gli investitori sono ormai entrati nell’ottica che un costante e continuo rialzo dei tassi di interesse sia l’unica soluzione per riportare la stabilità dei prezzi nel medio termine.

Il DAX e il FTSE MIB dopo la pubblicazione delle cifre macroeconomiche limitano le perdite. Nonostante ciò, sia Francoforte che Milano sono in forte rosso mostrando un calo rispettivamente del -1,62% e del -0,95% rispetto alla chiusura di ieri.

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