Inflazione UK al +9,9% ad agosto, cresce anche l’indice Core al +6,3% a/a
Le pressioni inflazionistiche nel Regno Unito sono cresciute meno del previsto nel mese di agosto anche se il mercato ritiene comunque necessario un aumento aggressivo sui tassi di interesse da parte della BoE.
I risultati
Questa mattina l’Office for National Statistics (ONS) ha rilasciato i dati sull’inflazione britannica relativi al mese di agosto registrando un valore del +9,9% anno su anno, in calo rispetto al +10,1% a/a di luglio ma comunque sui massimi livelli da circa 40 anni. Tuttavia, il valore ha sorpreso il consensus che si aspettava un accelerazione fino al +10,2% a/a.
Il leggero rallentamento dell’indice dei prezzi al consumo è stato generato da un ribasso nelle quotazioni del petrolio (componente importante nella crescita dei prezzi) con il Brent che al momento si aggira intorno ai $92/barile.
Su base mensile l’incremento è stato del +0,5%, minore del +0,6% di luglio e delle attese del consensus.
Più nel dettaglio i prezzi degli alimentari - dove l’aumento maggiore è stato registrato in latte, formaggi e uova - hanno continuato a crescere anche ad agosto per il tredicesimo mese consecutivo fino al 13,1% a/a, il valore più alto da 14 anni. L’ONS ha infatti registrato che l’incremento del +1,5% tra luglio e agosto relativo al paniere degli alimentari e delle bevande non-alcoliche è stato il maggiore dal 1995.
Anche l’indice Core (che esclude i panieri di energia ed alimentari) è risultato in crescita, ma in linea con le previsioni, al +6,3% a/a rispetto ad un valore nel mese di luglio del +6,2% a/a. L’aumento dell’inflazione Core crea alcune preoccupazioni tra gli operatori finanziari in quanto ora anche altri panieri come il vestiario e le abitazioni stanno crescendo a livelli preoccupanti.
Su base mensile, invece, l’indice Core è salito in linea con le aspettative del consensus del +0,8%, in forte aumento rispetto al +0,3% precedente.
Tuttavia, le statistiche dell’ONS mostrano anche alcuni segni di rallentamento. Infatti, per quanto riguarda il PPI Input (Producer Price Index) i prezzi di carburante e materiali di base sono in crescita al +20,5% a/a nel mese di agosto, registrando dunque un calo rispetto al +22,6% a/a di luglio. Anche su base mensile si è registrato un ribasso, pari al -1,2% ad agosto contro delle previsioni che si attendevano un valore in crescita del +0,3%.
Gli effetti sul cambio GBP/USD
Alla pubblicazione del dato la coppia GBP/USD mostra una leggera flessione passando da 1,1514 fino a un minimo intraday a 1,1480. Nonostante il calo, la sterlina si riprende e porta il cambio GBP/USD ad un +0,63% fino al picco intraday di 1,1552.
Infatti, il mercato crede che la Bank of England continuerà a forzare la sua politica monetaria restrittiva con un aumento ormai scontato da 50 punti base nella prossima riunione.
Le previsioni
Nonostante i segni di un leggero rallentamento, l’indice Core mostra che l’inflazione nel Regno Unito è tutt’altro che sconfitta. La crisi energetica porrà nuove sfide nei mesi invernali che potrebbero portare l’indice dei prezzi al consumo a crescere ulteriormente oltre la doppia cifra.
Tuttavia, crediamo che la BoE non esiterà a rialzare i tassi di interesse con un aumento che potrebbe toccare anche i 75 punti base sulla scia delle mosse delle altre banche centrali (BCE e FED).
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